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ECONOMIA CIRCOLARE E VALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI COME MATERIA PRIMA SECONDA
Il d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i. e le recenti modifi-
che.
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Francesca Mastroviti
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Studio legale; francesca.mastroviti@tex97.com
Abstract: l’articolo riporta i principi generali della normativa sui rifiuti (quali la gestione integrata dei rifiuti, la
gerarchia dei rifiuti, lo smaltimento come soluzione residuale e il principio di autosufficienza e prossimità), de-
scrivendo brevemente alcuni importanti istituti: le ordinanze contingibili ed urgenti, il riparto di competenze, la
raccolta differenziata e le autorizzazioni per l’attività di discarica. Nell’ultimo paragrafo viene fatto un breve cen-
no sull’ultima modifica apportata alla Parte Quarta del T.U. ambiente dal recente d.lgs. n. 116/2020 che recepi-
sce il pacchetto normativo UE sull’economia circolare.
Parole chiave: rifiuti; raccolta differenziata; discarica; autorizzazione; economia circolare.
1. Introduzione
La normativa vigente in materia di rifiuti si ispira ai principi delineati dalla Direttiva 2008/98/CE (così come
modificata dalla Direttiva UE 2018/851) che stabilisce misure volte a proteggere l’ambiente e la salute umana pre-
venendo o riducendo gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti, riducendo gli impatti com-
plessivi dell’uso delle risorse e migliorandone l’efficacia e l’efficienza che costituiscono elementi fondamentali per
il passaggio a un’economia circolare e per assicurare la competitività a lungo termine dell’Unione.
Siffatta attenzione verso la salute umana e l’ambiente è ripresa anche dai principi generali contenuti nella
Parte Quarta del d.lgs. n. 152/2006 e s.m.i., ove si evidenzia che i rifiuti sono gestiti senza pericolo per la salute
dell’uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all’ambiente e, in particolare:
a) senza determinare rischi per l’acqua, l’aria, il suolo, nonché per la fauna e la flora; b) senza causare inconve-
nienti da rumori o odori; c) senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse, tutelati in base alla nor-
mativa vigente.
A mente del d.lgs. citato, poi, la gestione dei rifiuti deve essere fondata sui principi di precauzione, di preven-
zione, di sostenibilità, di proporzionalità, di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nella
produzione, nella distribuzione, nell’utilizzo e nel consumo di beni da cui originano i rifiuti nonché del principio
che inquina paga. A tal fine la gestione dei rifiuti è effettuata secondo criteri di efficacia, efficienza, economicità,
trasparenza, fattibilità tecnica ed economica nonché nel rispetto delle norme vigenti in materia di partecipazione e
di accesso alle informazioni ambientali.
2. La normativa sui rifiuti.
2.1 Principi generali
Il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale) è stato emanato in attua-
zione della legge 15 dicembre 2004, n. 208 (recante “Delega al Governo per il riordino, il coordinamento
e l’integrazione della legislazione in materia ambientale e misure di diretta applicazione”), innovando la
disciplina di cui al decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 (Attuazione della direttiva 91/156/CEE sui
rifiuti, della direttiva 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e della direttiva 94/62/CEE sugli imballaggi e sui ri-
fiuti di imballaggio) e disponendone l’espressa abrogazione.
Le regole sulla gestione dei rifiuti sono contenute nella Parte quarta del d.lgs. n. 152/2006 e s.m.i.
(artt. 177-266).
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