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PANGEA Numero 1 Anno 2019
Stima dei quantitativi di CRM/SRM presenti in discarica
Per stimare le CRM/SRM presenti in discarica, bisogna eseguire:
- l’indagine del sito (storia mineraria dell’area e caratterizzazione della discarica). Generalmente le informa-
zioni sulla localizzazione delle discariche minerarie, il volume di rifiuti estrattivi presenti nelle vecchie disca-
riche e il volume di scarti da attività minerarie ancora operative sono scarse o non facilmente accessibili.
Pertanto, per determinare le caratteristiche dell'area indagata, quali morfologia, estensione, potenza, ca-
ratteristiche delle rocce originali, valutazione del volume da sfruttare, valutazione della resa di CRM/SRM
presente nelle discariche, è fondamentale applicare un protocollo corretto per l'indagine sul sito, che com-
prenda, da un lato, l’utilizzo di strumenti di supporto geomatico, indagini geofisiche, etc…, al fine di valuta-
re il volume da sfruttare, e, dall’altro, permetta di avere informazioni sulla geochimica e la mineralogia per
calcolare il potenziale quantitativo di CRM/SRM da sfruttare (Dino et al, 2018.a).
- la caratterizzazione degli scarti estrattivi a discarica (proprietà fisiche, geochimiche e mineralogiche). Gli
sfridi di coltivazione sono principalmente suddivisi in due frazioni: materiale fine e grossolano. La distribu-
zione granulometrica degli scarti indagati influenza la possibilità di pianificazione, coltivazione e recupero di
RM/SRM. Le caratteristiche geochimiche dipendono dal rapporto tra le frazioni fini e grossolane e dalla di-
stribuzione delle dimensioni delle particelle tra le frazioni fini (Amos et al. 2015). Tipologia e quantità di
minerali (caratteristiche minero-petrografiche) presenti nei rifiuti sono fondamentali per capire se e come
recuperare CRM/SRM
- la stima delle materie prime recuperabili in situ. Si basa sulla valutazione del volume e del valore del CRM /
SRM da sfruttare. È fondamentale un'analisi di mercato delle materie prime da sfruttare, valutando il teno-
re di RM/SRM presente in discarica.
Protezione ambientale: analisi dei rischi
L'approccio relativo alla protezione ambientale prevede tre diversi passaggi operativi:
- la definizione di un modello concettuale preliminare basato sul background storico dell'area indagata;
- la valutazione degli impatti ambientali associati alla discarica mineraria.
l’analisi del rischio: gli studi di analisi del rischio possono fornire misurazioni quantitative degli impatti cau-
sati dalla presenza di EW nel sito minerario. Questo può alla fine portare ad un approccio decisionale per la gestio-
ne degli scarti estrattivi e come affrontare la contaminazione presente nel sito. L'obiettivo è trovare soluzioni che
identificano e affrontino i rischi dalla contaminazione in modo sostenibile. Il processo di valutazione del rischio pre-
vede la costruzione di un modello concettuale specifico del sito che tenga conto dei materiali a discarica (fonte di
contaminazione), del recettore e del percorso o mezzo attraverso il quale un recettore può essere esposto all’inqui-
nante (Mehta et al. 2018).
Una valutazione positiva non sempre corrisponde al reale sfruttamento del "nuovo giacimento": infatti, se l'in-
dagine tecnica preliminare è positiva, deve essere eseguita una valutazione più dettagliata delle CRM/SRM estraibili
(calcolo del volume "reale", indagine geochimica più ampia e dettagliata, etc.), insieme alla valutazione delle azioni
di salvaguardia ambientale necessarie per evitare/ridurre gli impatti relativi sfruttamento della discarica. Qualora il
sito risulti essere sfruttabile, sarà necessaria un'analisi costi/benefici più mirata (CBA) e un'analisi del rischio specifi-
ca, considerando tutte le singole fasi tecnologiche presenti nella futura coltivazione.
3.2 Decision Support Tool
Il Decision Support Tool (DST) permette di valutare (quali-quantitativamente) Ie diverse possibili alternative
per recuperare RM/CRM/SRM dalle discariche minerarie; metterle a confronto e decidere, in base ai risultati otte-
nuti, quale strada vada seguita. Le possibili alternative indagate sono:
1. bonifica e/o messa in sicurezza delle discariche minerarie;
2. produzione di filler per infrastrutture e strade;
3. produzione di aggregati da utilizzare in situ o ex situ (eg. aggregati per CLS, aggregati per la costruzione di
strade, ballast ferroviario, etc…);
4. coltivazione per estrarre RM (e CRM) quali, eg.: feldspati (da discariche di granito), Zn/Pb (con associati Ga,
Ge, In, Cd) da discariche di miniere a Zn/Pb;
5. recupero frazioni fini (tailings o frazione fine ottenuta dal trattamento al punto 4) per la produzione di sub-
strati rivegetabili, geopolimeri, etc…
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