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PANGEA Numero 4 Anno 2020

            0)  eseguire il programma per qualsiasi scopo (commerciale, didattico…);
            1)  studiare come funziona il programma e adattarlo alle proprie necessità;
            2)  ridistribuire copie;
            3)  migliorare il programma e distribuire i miglioramenti a beneficio della comunità

         Inoltre promuove i contatti all’interno della comunità di utenti e sviluppatori, fra la comunità e gli enti esterni, na-
         zionali ed internazionali, pubblici e privati.

         Il veicolo principale per il raggiungimento dell’obbiettivo dell’Associazione è stato da sempre l’organizzazione an-
         nuale del GFOSS Day, evento il cui scopo principale è quello di coinvolgere imprese, enti pubblici, scuole, università,
         centri di ricerca, sviluppatori, cittadini, operatori del settore ed appassionati dei temi del software libero geografico
         e degli open data.
         Dal 2017 il GFOSS Day è diventato FOSS4G Italia ed è organizzato assieme a Wikimedia Italia, associazione al cui in-
         terno è rappresentata che comprende la comunità italiana di OpenStreetMap) e all’Università che di anno in anno
         ospita la manifestazione.
         L’edizione FOSS4G-IT 2020 ha raccolto insieme il XXI Meeting degli utenti italiani di GRASS e GFOSS, il XIII GFOSS
         DAY e OSMit 2020, incontri annuali di diverse comunità utilizzatrici di dati geografici liberi e software free e open
         source che, appunto dal 2017, hanno deciso di unirsi in un unico evento.
         Il successo delle quattro edizioni (2017 a Genova, 2018 a Roma, 2019 a Padova e 2020 a Torino) ha definitivamente
         posto l’evento FOSS4G Italia come uno degli appuntamenti di riferimento a livello nazionale per utilizzatori e svilup-
         patori di software geografico libero e per produttori e fruitori di dati geografici liberi, senza tralasciare le occasioni di
         scambio tra le persone appartenenti a tutte le comunità che guardano alle soluzioni libere nel campo dell'informa-
         zione geografica.
         Tradizionalmente, vengono  anche  contestualmente organizzati  workshop tematici  per  conoscere  nuovi software,
         tenuti dai più importanti contributori italiani al software geografico libero.
         Ad esempio, l'edizione 2020, tenutasi presso il Politecnico di Torino, ha visto:

              8 sessioni tematiche;
              84 lavori presentati;
              21 workshop;
              circa 340 persone che hanno partecipato all’evento (workshop e convegno).

         3. Il mondo GFOSS ed alcune applicazioni
         Nel campo della ricerca geografica, il software open source è quindi considerato un processo innovativo: un proces-
         so nuovo e rivoluzionario per la produzione di software basato sull'accesso illimitato al codice sorgente rispetto al
         tradizionale approccio chiuso utilizzato dal modello di business proprietario (Steiniger e Hunter, 2012; Steiniger e
         Hunter, 2013). Il software geografico open source è evoluto per includere tutta la varietà di componenti e funziona-
         lità che comprende l'intero ciclo di vita delle informazioni geospaziali, dalla raccolta di dati, alla gestione di database
         e server geospaziali, a una varietà di analisi e soluzioni per il web, dispositivi mobili e gestione desktop (Brovelli et
         al., 2016). In questo contesto così dinamico, è ora possibile creare una SDI (Spatial Data Infrastructure) utilizzando
         solo software geografico open source e federarla con altre. Anche l‘Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) sta
         cercando di introdurre soluzioni geospaziali open source per integrare, e in alcuni casi sostituire, il software proprie-
         tario (Eom et al., 2017).
         Sono stati sviluppati strumenti anche per attività educative rivolte all’accoglienza ed integrazioni dei migranti e per
         sensibilizzare i cittadini su questo tema. Gli enormi flussi migratori nell'Unione Europea e nell'area mediterranea
         stanno influenzando la vita delle persone che risiedono nei paesi ospitanti. Tuttavia, la reale entità di questo feno-
         meno rimane spesso sconosciuta ai cittadini e può generare percezioni errate. Per questo è nato il MIGRation pAT-
         terns in Europe (MIGRATE): probabilmente il primo tentativo di applicare, in modo moderno, i metodi e gli strumen-
         ti della Geomatica a temi legati alla migrazione attraverso un'applicazione di Web Mapping il cui obiettivo è educare
         e sensibilizzare i cittadini su questo argomento (Aiello et al., 2016).
         Sono stati sviluppati altri strumenti per la gestione del rischio: in ambito italiano sono da ricordare tra gli altri il caso

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