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L’angolo delle tesi di Laurea

         7. Condizioni di qualità delle acque

             L’acqua dell’acquifero superficiale è stata, inoltre, definita inadatta all’uso idropotabile, a causa del supera-
         mento dei valori soglia imposti dal D. Lgs 31/2001 da parte di diversi parametri, come ad esempio nitrati e nichel.
             L’acqua indagata è risultata essere adatta a diversi scopi industriali (es. industria della carta, lavanderie), grazie
         alla sua modesta durezza (Figura 11), e adatta a scopi irrigui, in base al diagramma di Wilcox (Figura 11), che correla
         la conducibilità elettrolitica e l’indice SAR (2) precedentemente calcolato:



                                            (2)

             dove S.A.R. è Sodium Adsorption Ratio.
             Le acque della falda superficiale della pianura torinese rientrano nelle prime due classi, che definiscono l’acqua
         “buona da usare sempre senza precauzioni” e “media buona da usare con qualche precauzione in terreni mal dre-
         nati”.






























               Fig. 11. A sinistra, durezza in mg/l delle acque della falda superficiale della Provincia di Torino nel 2018.
               A destra, il diagramma di Wilcox.



         8. Conclusioni
             In conclusione, lo studio dell’evoluzione delle caratteristiche chimico-fisiche delle acque della falda superficiale
         della Provincia di Torino in un vasto arco temporale, quale quello compreso tra il 2000 e il 2018, ha dimostrato la
         presenza di una forte variabilità delle concentrazioni nel tempo. Non è possibile definire una situazione idrochimica
         per ogni anno indagato, poiché le caratteristiche chimiche e fisiche delle acque variano notevolmente anche stagio-
         nalmente.
             Inoltre, i dati della RMRAS hanno restituito necessariamente una distribuzione delle concentrazioni a scala re-
         gionale e ciò comporta una poca attenzione a ciò che accade alla piccola scala. La rete di monitoraggio è adeguata
         per le finalità per cui è stata realizzata, ossia quelle di controllo generale, ma non è idonea per dare un quadro
         effettivo della caratterizzazione chimica di dettaglio. Le aree note particolarmente sensibili meriterebbero una mag-
         giore  attenzione,  che  si  potrebbe  tradurre  in  un  aumento  del  numero  di  stazioni.  Sarebbe  pertanto  opportuno


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