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L’angolo delle tesi di Laurea
































             Fig. 6. Realizzazione del contouring in Surfer, partendo dai punti di misura noti.


             L’analisi areale è stata realizzata per le due campagne di misura (primaverile e autunnale) degli anni 2000,
         2005, 2010, 2013, 2018 e per i parametri di: conducibilità elettrolitica (µS/cm), alcalinità (mg/l), cloruri (mg/l), nitra-
         ti (mg/l), nichel (µg/l), cromo VI (µg/l), atrazina (µg/l) e percloroetilene (µg/l).
             Ogni carta elaborata contiene un’apposita legenda (indicante i punti di campionamento, le linee di isoconcen-
         trazione, il reticolo idrografico e il limite amministrativo provinciale) ed una scala colori, per renderne veloce ed
         intuitiva la lettura.
             È doveroso premettere che le carte idrochimiche realizzate in questo lavoro di tesi sono adatte alla descrizione
         di fenomeni ed andamenti delle concentrazioni a scala regionale, ma risultano poco esaustive quando si vuole stu-
         diare fenomeni che si manifestano con una bassa variazione delle concentrazioni o situazioni molto localizzate non
         individuabili dalla rete regionale di monitoraggio.
             L’analisi ha evidenziato un andamento concorde, negli anni, dei valori di conducibilità e alcalinità (Figura 7),
         con valori maggiori nel settore a sud della “stretta di Moncalieri” e nel settore intramorenico d’Ivrea per la presenza
         di depositi carbonatici. Valori anomali sono stati maggiormente riscontrati in prossimità del Comune di Torino e
         sull’Altopiano di Poirino, probabilmente causati da un probabile inquinamento urbano e agricolo. Analogamente, i
         cloruri (Figura 7) si presentano con alti valori in prossimità del Comune di Torino e sull’Altopiano di Poirino, proba-
         bilmente dovuti a fonti di inquinamento urbano (es. applicazione di sale sulle strade per lo scioglimento di neve e
         ghiaccio, perdite della rete fognaria,…) e agricolo ed alla circolazione in depositi marini. Inoltre, la correlazione del
         contenuto in cloruri con quello in nitrati conferma la presenza di acque molto degradate nella Provincia di Torino. I
         nitrati  (Figura  7),  presenza  costante  nelle  acque  della  falda  superficiale,  prevalgono  nel  settore  intramorenico
         d’Ivrea, nel settore sud-occidentale dell’area in esame e sull’Altopiano di Poirino, probabilmente riconducibili all’u-
         tilizzo di fertilizzanti minerali e allo spandimento di liquami zootecnici. Nichel e cromo VI sono diffusi in tutta la pia-
         nura (Figura 8), presentando una maggiore concentrazione nel settore compreso tra il Fiume Dora Riparia e il Tor-
         rente Orco, a causa della presenza in affioramento del Massiccio ultrabasico di Lanzo (caratterizzato da ofioliti ric-
         che in metalli) e ai prodotti della sua erosione e deposizione come depositi fluviali e fluvioglaciali; è anche possibile
         che localmente la presenza di cave in zone montane abbia provocato una maggiore dispersione di materiali ricchi in
         metalli, successivamente lisciviati. L’atrazina (Figura 8), indice di inquinamento agricolo, presenta tenori maggiori a
         sud-est, a sud-ovest (Altopiano di Poirino) e a nord-est (al confine con il vercellese) dell’area, attribuiti probabil-
         mente all’utilizzo storico di questa nei campi seminativi (soprattutto mais) distribuiti sul territorio provinciale. Il per-
         cloroetilene (Figura 8), indice di inquinamento industriale, prevale a sud-ovest dell’area indagata, in prossimità del
         Comune di Torino e della sua cintura ed in alcuni punti a nord-est, alla sinistra del Fiume Dora Baltea.









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