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L’angolo delle tesi di Laurea












































                Fig. 1. A sinistra, l’ubicazione geografica dell'area di studio. In alto a destra, la suddivisione
                delle  zone  altimetriche  nella  Provincia  di  Torino  (VETRITTO  et  al.,  2017  dai  dati  ISTAT  del
                2014): in verde è rappresentata l’area di pianura, indagata in questo lavoro di tesi. In basso a
                destra, i bacini idrografici (SERVIZI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE et al., 2011).


             Dal punto di vista idrogeologico (Figura 2) il settore di pianura della Provincia di Torino è costituito da:
         1)    Complesso dei depositi di ambiente continentale, comprendente:
           depositi glaciali (Pleistocene medio-Pleistocene superiore), a granulometrica eterogenea, con intercalazioni di
             materiale fine che ne abbassa il grado di permeabilità, coperti da un paleosuolo argillificato. In questi depositi
             sono presenti locali falde in pressione con una portata di pochi l/s e un basso rischio all’inquinamento.
           depositi fluvioglaciali e fluviali (Pleistocene medio-Olocene), più permeabili per la presenza di ghiaie e sabbie
            (con minori livelli limoso-argillosi), collocati lungo i principali corsi d’acqua e sede della falda idrica a superficie
            libera, totalmente esposta all’inquinamento. Solo superficialmente, dove il paleosuolo argillificato è conserva-
            to, la falda risulta essere protetta dalla propagazione di inquinanti. Lo spessore di questi depositi varia da 20 a
            70 m.
         2)  Complesso  dei  depositi  fluviolacustri  in  facies  “Villafranchiana”  (Pliocene  superiore-Pleistocene  inferiore),
             comprendente alternanze di ghiaie e sabbie di ambiente fluviale (ben permeabili e sede di un sistema multifal-
             de in pressione) e limi e argille di ambiente lacustre, che fungono da setti impermeabili. Tale complesso pre-
             senta spessori massimi in corrispondenza di una depressione nella porzione di pianura torinese-Canavesano.
             La zona di ricarica è posta in corrispondenza degli sbocchi vallivi.
         3)  Complesso dei depositi marini pliocenici, avente granulometria eterogenea, da depositi grossolani (verso i rilie-
             vi alpini e la collina) a fini, quali argille (verso la pianura). Alternanza di depositi a differente granulometria che
             permette l’instaurarsi di falde in pressione con portate di alcuni l/s. La zona di ricarica è situata sul bordo alpi-
             no.

             I depositi del settore di pianura sono compresi tra il Complesso dei depositi marini prepliocenici (a SO del Baci-
         no Terziario Piemontese), costituito da sedimenti pelitico-siltosi che rendono il complesso impermeabile, con inter-
         calazioni di sedimenti a granulometria grossolana, e sedimenti argilloso-marnosi del Messiniano, e il substrato cri-
         stallino dell’arco alpino, costituito da rocce impermeabili o con una permeabilità secondaria, quali gneiss, micasci-
         sti, quarziti, pietre verdi in generale, graniti, porfidi, calcari e derivati metamorfici.

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