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PANGEA Numero 4 Anno 2020


         Evoluzione  areale  a  temporale  delle  caratteristiche

         chimiche delle acque sotterranee della pianura torinese


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         Donika Sulejmani  ,
          1
             Dipartimento di Scienze della Terra, Università degli Studi di Torino; donika.sulejmani@edu.unito.it;
          Abstract: Compresa tra le Alpi e la collina di Torino, la pianura torinese è la sede di una parte del notevole ser-
          batoio idrico della Pianura Padana. L’obiettivo del lavoro è lo studio dell’evoluzione temporale e areale delle ca-
          ratteristiche chimiche e fisiche delle acque della falda superficiale nella pianura della Provincia di Torino dal 2000
          al 2018, nonché la visualizzazione della condizione idrochimica mediante rappresentazioni cartografiche. Si tratta
          di capire come e quanto le acque torinesi siano cambiate negli ultimi vent’anni. Per poter individuare e descrivere
          il cambiamento areale e temporale delle caratteristiche idrochimiche di queste acque è stata effettuata una inizia-
          le analisi temporale mediante grafici di correlazione e visualizzazioni statistiche ed in seguito un’analisi di tipo
          areale mediante la tecnica di modellizzazione kriging. È stata inoltre rappresentata e descritta la condizione idro-
          chimica più attuale attraverso la caratterizzazione chimica delle acque, eseguita mediante diagrammi di caratteriz-
          zazione e di comparazione. Sono state, infine, definite le condizioni di qualità delle acque della falda superficiale
          rispetto all’uso idropotabile, irriguo ed industriale.

          Parole chiave: idrochimica; concentrazioni; falda; parametri; kriging; caratterizzazione.

         1. Introduzione
             Le acque sotterranee costituiscono da sempre una risorsa preziosa per l’uomo, ma il loro eccessivo sfruttamen-
         to, associato all’evidente cambiamento climatico degli ultimi anni, ne ha compromesso la qualità.
             Comprendere in che misura e secondo quali modalità le acque siano cambiate negli ultimi vent’anni è un arduo
         compito, che comporta l’elaborazione di una notevole quantità di dati, purtroppo non sempre disponibili o, se pre-
         senti, non sempre facilmente consultabili. Ne deriva la necessità di riorganizzare i dati raccolti in un database, che
         possa costituire la base di partenza per qualsiasi studio idrogeologico.

             La Regione Piemonte vanta una notevole rete di monitoraggio delle acque sotterranee (RMRAS), costituita da
         583 punti di misura, di cui 383 interessano il sistema acquifero superficiale. Le stazioni di misura sono adibite al mo-
         nitoraggio  dello  stato  chimico  della  risorsa  secondo  i  presupposti  del  D.  Lgs.  30/2009,  formalizzati  dalla  DGR
         22/02/2010  n°  48-13386,  in  recepimento  delle  direttive  2000/60CE  (WFD  –  Water  Framework  Directive)  e
         2006/118/CE (GWD) (ARPA PIEMONTE, STRUTTURA SPECIALISTICA QUALITÀ DELLE ACQUE, 2016).
             Per individuare e rappresentare l’evoluzione idrochimica della falda superficiale della Provincia di Torino si è
         scelto di prendere in considerazione una serie di parametri chimico-fisici, divisi tra naturali ed antropici. Per valuta-
         re se uno ione è presente in concentrazioni tali da essere un contaminante, le normative di riferimento in questo
         lavoro sono il D. Lgs. 152/2006 e il D. Lgs. 31/2001, quest’ultimo relativo alla qualità delle acque destinate al consu-
         mo umano.


         2. Inquadramento

             La Provincia di Torino è collocata all’interno di un ambiente composito (Figura 1), che vede l’imponente settore
         alpino a ovest e a nord, il settore collinare a est, fino ad arrivare al settore di pianura ad est e a sud, “recintato” dal-
         le montagne e le colline. Nello specifico, sono state oggetto di esame le acque della falda superficiale dell’esteso
         settore di pianura della Provincia.
             Le superfici della pianura si estendono lungo una fascia sulla sinistra idrografica del Fiume Po, corso d’acqua
         principale, e tendono a mostrarsi debolmente inclinate verso i rilievi della Collina di Torino, a sud e a SE. Il Fiume Po
         svolge il compito di dreno della falda superficiale e rappresenta, grossolanamente, una separazione tra il settore di
         pianura e quello collinare, attraversando la Provincia di Torino in direzione O-E. I principali bacini idrografici si di-
         spongono sulla sponda sinistra idrografica del F. Po e alimentano i torrenti Chisola, Sangone, Dora Riparia, Stura di
         Lanzo, Malone e Orco, Pellice, Dora Baltea (Figura 1).
             La qualità chimico-fisica dell’acqua dipende fortemente dalla natura, ma soprattutto, dall’insieme delle attività
         antropiche presenti nella Provincia di Cuneo e nella Provincia di Torino.




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