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PANGEA Numero 4 Anno 2020

         Provate a scrivere la più breve introduzione possibile e a verificare se sia sufficiente per un lettore medio. Rileggete
         l’introduzione dopo aver completato la relazione: è ancora sufficiente o è necessario aggiungere qualche ulteriore

         informazione?
         Provate a scrivere la più lunga introduzione possibile. Rileggetela dopo aver scritto la relazione: è abbastanza conci-
         sa oppure è possibile eliminare parti che altri capitoli hanno ripreso in modo più organico?
         Ecco alcuni esempi di testo presenti nel capitolo introduttivo:

           Il Consulente ha redatto la presente relazione sulla base di informazioni raccolte in Sito, di conoscenze
           note nella letteratura tecnico-scientifica, dei risultati delle indagini svolte per la caratterizzazione del
           Sito e delle informazioni ricevute da terzi la cui attendibilità è stata valutata dove possibile. Il Consu-
           lente non si assume alcuna responsabilità per eventuali omissioni, non correttezza o incompletezza del-
           le informazioni ricevute da terzi non verificabili.


            Questo testo serve a separare la responsabilità dell’autore fra studi e ricerche svolti da lui stesso (con le conse-
            guenti conclusioni e raccomandazioni) e quelli svolti in precedenza da altri. Se l’autore non si fida delle informa-
            zioni ricevute da terzi, ha due possibilità: validarle (p.es. ripetendo su un campione ridotto ma rappresentativo, in
            modo indipendente, le stesse misure fatte da altri) oppure rifare completamente il lavoro altrui.


                 Il Cliente ha incaricato il Consulente di redigere la presente relazione tecnica di aggiornamento sulle attività di
                 bonifica…
                 

                 La presente relazione descrive le attività di bonifica condotte nel periodo xxx dal Consulente su incarico
                 del Cliente…”

                Il cliente non ci ha incaricato di scrivere una relazione, bensì di eseguire una bonifica e di tenerlo informato
                su quanto eseguito. Questo è un importante rovesciamento concettuale, perché a volte pensiamo che il no-
                stro lavoro principale consista nello scrivere una (bella) relazione: la comunicazione è importante, sì, ma de-
                ve veicolare fatti e non riflettere se stessa.

            Per quanto riguarda le motivazioni dell’intervento, la modifica impiantistica in progetto, si inserisce all’in-
            terno di un piano di interventi più ampio, che ha l’obiettivo di migliorare le prestazioni sia produttive che am-
            bientali dello Stabilimento di XXX.
            La suola del forno presenta dei gravi danneggiamenti tali per cui si rende necessaria la sua sostituzione. XXX
            spa ha ritenuto opportuno approfittare di questo necessario rifacimento per aumentare la larghezza del forno
            per ottenere una maggiore gamma di prodotti aggiungendo all’attuale gamma, prodotti di maggior peso.

            Il secondo obiettivo è di aumentare la produttività della linea di laminazione mantenendo, anche per i pezzi di
            peso maggiorato, la cadenza - in pezzi/ora - che il laminatoio è in grado di produrre, ma per i quali l’attuale
            forno rappresenta un fattore limitante. Per eliminare questa limitazione, è necessario aumentare la capacità
            dei bruciatori e soprattutto quelli delle prime zone dove si installeranno bruciatori rigenerativi di nuovissima
            generazione che consentono un notevole risparmio energetico con emissioni molto limitate di Ossidi di Azoto
            (NO x).
                Segnalo al volo errori e imprecisioni come la virgola fra soggetto e verbo, l’abbreviazione “spa” in minuscolo
                e invece gli ossidi di azoto in maiuscolo, rivolgo invece un’attenzione particolare alla mancanza di nesso logi-
                co: si parla di “motivazioni dell’intervento” e quindi di un “obiettivo” – un miglioramento prestazionale dell’im-
                pianto. Peccato che due capoversi dopo compaia un “secondo obiettivo” – l’aumento della produttività. In
                questo caso un elenco puntato avrebbe potuto fare un utile servizio alla comprensione degli obiettivi.
                            Piotr Kociolek

                            -Laurea quinquennale in chimica, Università di Torino, 1986
                            -1988-1990: Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente.  Caratterizzazione chimico-fisica di compost
                            da rifiuti agricoli e da rifiuti solidi urbani
                            -1991: Annovati. Responsabile del laboratorio di sviluppo tecnologico e controllo di qualità di uno
                            stabilimento di produzione di pannelli truciolari
                            -1991-2016: Golder Associates. Gestione di commesse di Environmental Due Diligence, indagini e
                            bonifiche di siti contaminati, REACH. Docente di corsi di formazione interni
                            -2016-attuale: Panattoni Europe. Environmental Director. Gestione dei rischi legati alla potenziale
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