Page 57 - C:\Users\Utente\AppData\Local\Temp\msoF529.tmp
P. 57

Rubriche


         Telelavoro e il minuto mantenimento


         Memorie di lavoro 20 09 2020


         Pietro Jarre, ingegnere



         Quando non andavamo in montagna con i bambini le domeniche mattina stavamo in casa a recuperare un poco di
         atmosfera famigliare, finalmente tutti e quattro nello stesso posto e svegli. Entrambi professionisti, educare i figli
         badando alla carriera di entrambi non era facile.

         Tra i trenta e i quaranta infatti dovresti:

             1.  Riprodurti, perché se no la società che fine fa? E due figli non bastano all’equilibrio, meglio tre
             2.  Badare alla tua carriera, è un decennio critico di lancio, a quaranta ciò che (non) è stato fatto…

             3.  Badare ai tuoi amici, alla pancetta, a costruire uno studio con i giovani colleghi, alla tua formazione cultu-
                 rale, a educare i figli, magari a uno o più genitori che richiedono sempre più attenzione e

             4.  Ovviamente non perdere d’occhio il tuo rapporto più importante, che se resiste a tutto quanto sopra sarà
                 poi quello che ti rimane, quando tutto quanto sopra sarà passato.
         Tra i trenta e i quaranta non è facile. Io li ho vissuti con l’ultimo decennio del novecento, quando al lavoro venivo
         dotato di superpoteri:

             -   un cellulare, prima grosso e ingombrante, che tirava in tutta Italia, poi

             -   un computer portatile, poi, direi in questo ordine,
             -   una rete aziendale con cui mi potevo collegare con il modem sin da casa.

         Meraviglia: potevo lavorare da casa, essendo fisicamente in casa, mentre la mamma dei miei figli badava alla sua
         professione, e io essendo fisicamente in casa potevo dire a me stesso che bravo padre fossi, perché ero a casa
         con i miei figli. C’ero, io c’ero! posso dire. Ma c’eri davvero, papà? Possono dire – e non lo dicono perché sono
         molto discreti e se la sono risolta altrimenti – i miei figli.

         Dotato dei superpoteri lavoravo non 7 o 8 ore, come i colleghi canadesi e svedesi che davvero praticavano lo
         smartworking per obiettivi, in telelavoro o meno, ma 10 – 12 ore, spesso anche 14 – 16 ore. La mia esperienza
         indica che con le tecnologie digitali si lavora di più (lezione 1 – digitare meno digitare tutti). L’espressione H24/7 –
         che viene dalle catene retail cinesi – non suona anche a voi oscena?

         Presto, il fatto che potessi essere raggiunto e potessi raggiungere qualcuno a qualunque ora del giorno e della
         notte, nei weekend come nelle vacanze, comportò il cambiamento di ogni abitudine, sul lavoro e a casa. Ne ho
         scritto in un capitolo di “Sloweb – piccola guida all’uso consapevole del web”, una raccolta edita da Golem Edizio-
         ni. Uno dei ricordi di lavoro di cui più mi rammarico è di un giorno della recita di fine anno all’asilo dei figli, una
         sera d’inizio estate; loro bimbi stanno sul palco con le maestre, poi nel prato stanno i genitori (id est, le mamme
         per lo più), e io al fondo cammino di traverso su e giù con il telefono in mano, e mentre parlo mi accorgo che un
         altro papà, lui più supermanager di me, agita le mani e parla. Lui come me in inglese, io verso i paesi dell’ovest, lui
         verso l’est, ma tutti e due non con i figli. Si può dire che eravamo lì, ma si può certo anche dire che NON eravamo
         lì. E poi, non solo stavamo sempre al telefono, ma poi stavamo sempre sugli aerei, perché – questo è poi il punto
         – il telefono non basta, la video call neppure.

         L’altrovità – questo è un concetto che mi hanno insegnato allora; le tecnologie digitali ci aiutano a essere sempre
         altrove. Essendo sempre altrove, non siamo mai qui e ora. Questo è meraviglioso per molti (probabilmente, so-
         prattutto per quelli non tanto agio con se stessi) ma a lungo andare deresponsabilizza (lezione 2 – siamo tutti re-
         sponsabili): se non eri lì, o eri lì ma non eri veramente attento… in effetti come potresti essere davvero responsa-


                                                                                                               57
   52   53   54   55   56   57   58   59   60   61   62