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PANGEA Numero 8 Anno 2022

         zioni di sollecitazione normale, o parallela, al “verso”, sono usualmente molto differenti: massimi nel primo caso,
         minimi nel secondo.


















          Figure 9-10: rappresentazione schematica di un test di resistenza a compressione realizzato  con sollecitazione normale al
                                    “verso” del materiale (sin.) e con sollecitazione parallela (dx.)


             È importante sottolineare questo aspetto poiché spesso, anche per espresso desiderio di architetti, designers e
         progettisti, un materiale viene tagliato secondo le direzioni che meglio valorizzano l'ornamentazione e il suo dise-
         gno, le quali non necessariamente coincidono con le direzioni che offrono i migliori valori di resistenza (e questo
         non solo alla compressione).
             Per l’esecuzione del test in laboratorio è pertanto necessario specificare l’orientazione del “verso” rispetto alle
         direzioni di sollecitazione sul provino in maniera da interpretare correttamente il dato risultante.


         2.  LA PROVA DI LABORATORIO

              In termini pratici, questo è ciò che si realizza in laboratorio:


             PRINCIPIO DEL TEST: il provino viene collocato sulla piastra della macchina impiegata per il saggio   - una pressa
         -     senza alcun confinamento laterale (Figura 11).























               Fig. 11.  Posizionamento del provino all’interno della macchina per realizzare il test di resistenza a compressione


             DIMENSIONI DEI CAMPIONI:  i campioni da utilizzare possono essere in forma di cubo con spigolo mm (70 ± 5)
         o mm (50 ± 5), oppure in forma di cilindro circolare aventi diametro ed altezza eguali (70 ± 5) mm oppure (50 ± 5)
         mm].
             PROCEDURA  DEL  TEST:  si  applica  un  carico  uniformemente  distribuito,  incrementandolo  in  forma  continua
         (1±0,5 MPa/s) fino a quando non sopraggiunge la rottura (Figure 12-13).




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