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PANGEA Numero 2 Anno 2020



































             Fig. 4. Struttura dell’app TourinStone su pietre ornamentali di Torino e loro impieghi.


             4. Le forme di alterazione e di degrado nei beni culturali

            La pietra naturale presenta, rispetto ai manufatti artificiali quali malta e laterizi, forme di alterazione più com-
         plesse e variegate: ne sono testimoni i documenti redatti sia a livello italiano (UNI 11182:2006) che a livello interna-
         zionale (ICOMOS ISCS: 2008) per descrivere le differenti forme di alterazione. L’identificazione e il rilevamento delle
         diverse forme di alterazione, caratterizzanti la fase di diagnostica, precedono la fase di valutazione dell’entità della

         particolare alterazione. Il termine alterazione (weathering, alteration in inglese) ha un significato ben diverso ri-
         spetto al termine degrado (decay in inglese) per le pietre naturali. Il degrado infatti implica una diminuzione della
         resistenza meccanica del manufatto lapideo che è accompagnato da un incremento della porosità del manufatto
         lapideo, che può portare anche a fenomeni di decoesione e disgregazione (figura 5).
            I comitati tecnici di normazione europea sulla pietra naturale prevedono delle prove di invecchiamento artificia-
         le al fine di effettuare una valutazione preventiva della resistenza al degrado della pietra. In particolare, le norme
         redatte dal CEN TC/246 Pietre Naturali prevedono le seguenti tipologie di test di invecchiamento accelerato:

            Determinazione della resistenza al gelo (EN 12371:2010);
            Determinazione del coefficiente di dilatazione lineare termica (EN 14581:2005);

            Determinazione della resistenza alla cristallizzazione dei sali (EN 12370:2001);
            Determinazione della resistenza del marmo ai cicli termici e di umidità (EN 16306:2013);

            Determinazione della resistenza all'invecchiamento accelerato tramite shock termico (EN 14066:2013).
            Determinazione della sensibilità alle variazioni di aspetto indotte da cicli termici (UNI EN 16140:2019).












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