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PIETRE STORICHE APPLICATE AI BENI CULTURALI E VALORIZZAZIONE SITI
Il progetto IGCP-637 (Heritage Stones - http://globalheritagestone.com/igcp-637) oltre a definire degli specifici
parametri per selezionare le pietre naturali e i manufatti rilevanti nel patrimonio umano e culturale a livello inter-
nazionale, si propone di assegnare contributi ai ricercatori nel settore per la partecipazioni a meeting e workshop
organizzati dal gruppo di lavoro Heritage Stone.
La designazione per la pietra (GHSR) deve seguire dei parametri seguendo una check-list, determinata dal
gruppo di lavoro, che tiene conto, oltre che delle caratteristiche tecniche della pietra in questione, anche di para-
metri come l’uso storico e l’impego commerciale di tale pietra.
Tra i materiali lapidei a cui è stata assegnata la designazione scientifica di Heritage Stone vi è al momento il
marmo di Carrara, che rappresenta l’unica pietra italiana tra le 15 pietre internazionali già designate.
Il primo workshop sulla pietra naturale nei beni culturali “First Workshop on Natural Stones and Heritage” si è
tenuto a Salamanca ad ottobre 2018, organizzato dalla sottocommissione IUGS Heritage Stones. A tale evento han-
no partecipato circa 50 esperti appartenenti al settore della pietra naturale da tutto il mondo. Il workshop è stato
svolto in concomitanza con la celebrazione degli 800 anni dell’università di Salamanca e a distanza dai 10 anni dalla
formazione del gruppo Global Heritage Stone Resource. Oltre ad approfondimenti e discussioni nati attorno a speci-
fici tavoli e sessioni sulla pietra nei beni culturali, il workshop è stato un momento fruttuoso per riunire comitati
scientifici per future conferenze e il gruppo di lavoro su Heritage e per promuovere attività di divulgazione scientifi-
ca di differenti Pietre Storiche nel mondo attraverso una programmata pubblicazione di libri sul tema “Natural Sto-
ne and World Heritage”. La stessa sottocommissione IUGS Heritage Stones ha organizzato nella sessione ERE7.2/
EOS11.2 “Heritage Stones: construction and restoration materials for sustainable development” tenutasi a Vienna
dal 7-12 Aprile per EGU 2019.
A livello internazionale è anche presente l’associazione ISCS-ICOMOS (International Scientific Committee for
Stone) che ha lo scopo di promuovere la conoscenza scientifica per la tutela e la conservazione del patrimonio lapi-
deo, a livello internazionale.
A livello normativo europeo si distinguono invece due gruppi di lavoro riguardanti rispettivamente le pietre
naturali (CEN TC 246 “Natural Stones”) e la conservazione del patrimonio naturale (CEN TC 346 “Conservation of
Cultural Heritage”). Nell’ambito di tali comitati tecnici di normazione si redigono norme tecniche, norme di pro-
dotto, linee guida e terminologia rispettivamente per definire metodi di prova e specifiche tecniche, terminologia e
linee guida per la conservazione del patrimonio lapideo nei beni culturali.
3. World Heritage Sites in Italia e in Piemonte
L’UNESCO ha individuato in Italia 54 siti di interesse culturale (https://whc.unesco.org/en/list) e la maggior
parte di questi sono legati ad un patrimonio storico di centri urbani costruiti in pietra locale. Si citano per esempio
Castel del Monte, il centro Storico di Firenze, i sassi di Matera con il suo centro. In Piemonte le residenze reali sa-
baude sono un prezioso patrimonio dell’umanità sancito dall’UNESCO che le amministrazioni locali continuano a
tutelare e valorizzare http://www.residenzereali.it/index.php/it.
Il Piemonte vanta un’ampia varietà di rocce impiegate come pietre ornamentali ed è significativamente rap-
presentativo della geologia delle Alpi. Nella geografia virtuale disegnata dai materiali da costruzione tale regione, e
Torino in particolare, appartiene a un ambito territoriale nel quale l’uso della pietra da sempre ha connotato forte-
mente l’architettura della città. L’impiego della pietra ha accompagnato infatti tutte le epoche storiche e architetto-
niche dall’epoca romana fino a quella contemporanea (Borghi et al., 2014).
Le pietre ornamentali impiegate nell’architettura e nella statuaria provengono principalmente dalle cave delle
Alpi Occidentali, e poste in opera, data la loro abbondanza e varietà, rappresentano un vero e proprio museo a cie-
lo aperto. In particolar modo, la pietra risulta essere il materiale da costruzione dei più importanti siti storici e cul-
turali della città di Torino.
A tal proposito, al fine di valorizzare il patrimonio geologico della città di Torino, il Dipartimento di Scienze del-
la Terra dell’Università di Torino ha realizzato un’applicazione per smartphone e tablet finalizzata alla divulgazione
delle pietre ornamentali impiegate (Gambino et al. 2018). Tale applicazione è disponibile gratuitamente online
(Figura 4): https://play.google.com/store/apps/details?id=it.unito.dst.tourinstone&hl=it&showAllReviews=tru
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