Page 25 - C:\Users\Utente\AppData\Local\Temp\msoF529.tmp
P. 25
ECONOMIA CIRCOLARE E VALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI COME MATERIA PRIMA SECONDA
Il riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione: stato
dell’arte
1,
Carlo Colombino *
1.
Cavit S.p.A.; carlo@cavitspa.it
* Corresponding author:
Abstract: L'articolo prende in esame uno dei settori più importanti, sia in termini di volumi che in termini econo-
mici, del recupero e riciclo di rifiuti in Italia; quello dei rifiuti provenienti da attività di costruzione e demolizione.
Le imprese lamentano che il settore sta vivendo un periodo di forte impasse, che rischia di vanificare tutti i risultati
conseguiti in questi anni, sia sotto il profilo ambientale che sotto il profilo della tecnologia.
L'articolo riporta alcuni dati numerici che descrivono il settore, ed entra nello specifico per quanto riguarda i pro-
blemi che dovrebbero essere affrontati e risolti.
Vengono poi presi in esame i nodi relativi alla mancata approvazione di un decreto end of waste e allo scarsissimo
utilizzo degli aggregati derivanti dal recupero dei rifiuti edili.
L'obiettivo è quello di indirizzare il più possibile il sistema produttivo verso un'economia circolare, termine troppo
spesso abusato per fini demagogici.
Parole chiave: Rifiuti da Costruzione e Demolizione, Aggregati riciclati, end of waste, circular economy, Piemon-
te
1. Introduzione
I rifiuti da costruzione e demolizione (C&D) non pericolosi sono di gran lunga, sia in termini di volume che in
termini di peso, la categoria preponderante come produzione fra i rifiuti speciali non pericolosi.
E’ evidente pertanto il forte interesse pubblico al recupero ed al riciclo di questi rifiuti, finalizzato al risparmio
di volumi di discarica e, contestualmente, di volumi di cava.
Secondo i dati Ispra 2017 la produzione totale annua in Italia ammonta a 57 milioni di tonnellate, pari a circa il
45% del totale di rifiuti speciali non pericolosi, e al 41% circa del totale dei rifiuti speciali: per chi si occupa da anni
di questa materia si può, semplificando, stimare che la produzione risulta essere pari, grosso modo, ad una tonnel-
lata per abitante anno. Anche a livello europeo risultano dati analoghi.
Va anche detto che in alcune regioni più "virtuose", a fronte di ricerche specifiche più puntuali, la produzione
annua per abitante risulta essere, anche piuttosto nettamente, superiore ad una tonnellata. Per esempio la Provin-
cia autonoma e l’Appa di Trento, a fronte di una popolazione di 540.000 abitanti hanno calcolato nel 2014 una pro-
duzione di circa 1.000.000 di tonnellate.
E' probabile infatti che in molte parti del paese vi siano ancora pratiche di smaltimento illegale e di uso del "tal
quale", rendendo quindi difficile una stima più esatta della produzione annua.
La Regione Piemonte ha predisposto ed approvato nel gennaio del 2018 un piano regionale di gestione dei rifiuti
speciali: nel capitolo relativo ai rifiuti da C&D i dati raccolti ed esposti confermano quanto detto nel capoverso pre-
cedente. Nel 2013, ultimo anno preso in esame dallo studio propedeutico al piano, le tonnellate prodotte, o meglio,
trattate, risultano essere 4.457.675, a fronte di una popolazione regionale di circa 4.400.000 abitanti. La percentua-
le di materiale sottoposto a recupero risulta essere pari al 90,43%; la percentuale rimanente è stata, quasi total-
mente, smaltita in discarica.
25