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Rubriche

                                                       d’accordo  con  lui.  Lui  non  aveva,  a  mio  avviso,  alcuna
                                                       esperienza, perché non aveva fatto alcun errore, e/o non se lo
                                                       poteva  ricordare.  E  quindi  ne  avrebbe  fatti  altri.  E  allora  no,
                                                       meglio che andasse, e tanti auguri che imparasse ...

                                                       Ogni anno il Prof. Daniele Peila mi invita a tenere una lezione
                                                       agli allievi del Master di Tunnel Boring Machines su esperienze
                                                       professionali sulle cavità sotterranee. Porto con me tre esempi,
                                                       di  errori  tecnici  sostanziali,  che  mi  sono  serviti  a  maturare
                                                       rapidamente nei miei primi 10 anni post laurea, prima e dopo il
                                                       dottorato.  Ne  parlerò  prossimamente.  Illustro  il  ciclo  tipico  di
                                                       uno studio di geoingegneria, che parte dalla raccolta dei dati e
         la  diagnosi,  poi  porta  alla  identificazione  della  soluzione  e  alla
         validazione  /  controllo  (che  sia  pianificazione  o  progettazione,
         costruzione o ricostruzione, il ciclo è sempre quello), e mi soffermo
         su ciò che di solito dimentichiamo o non guardiamo con sufficiente
         attenzione:

                -   il modello concettuale, la sua costruzione e soprattutto
                -   la validazione del modello concettuale




                                                 Altri aspetti spesso molto trascurati sono il processo di selezione (n.b.:
                                                 selezione, NON accumulo) dei dati / parametri rilevanti per la diagnosi,
                                                 e similmente per ciò che riguarda il monitoraggio: se non capisci ciò
                                                 che hai di fronte, cioè che tipo di problema stai affrontando aumentare
                                                 il numero dei sensori porterà soltanto a una maggior confusione. La
                                                 domanda  quindi,  per  concludere,  è:  ma  perché  facciamo  spesso,  e
                                                 spesso reiteriamo, questi errori? La mia risposta è: perché validare il
                                                 modello concettuale potrebbe portare a dimostrare che il modello è
                                                 sbagliato, quindi è meno doloroso non definirlo e/o non validarlo, e lo
                                                 stesso per la selezione dei parametri di progetto e/o di monitoraggio;
         cioè, per chiudere, la risposta è che è meglio non verificare, così non vediamo i nostri errori. E l’esperienza, allora?
         Alla prossima.





























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