Page 55 - C:\Users\Utente\AppData\Local\Temp\msoF529.tmp
P. 55

Corso “La buona relazione tecnica”


                Considerando le caratteristiche dell’intervento, una prima analisi permette di stimare [Chi dice que-
                sto,  noi  o  il  cliente?  Chi  fa  la  “prima  analisi”?  In  che  cosa  consiste?  Che  cosa  vuol  dire
                “stimare”?] che le emissioni generate dall’intervento potrebbero essere [Potrebbero essere o saran-
                no?] unicamente emissioni gassose (inquinanti aeriformi), [Non è l’intervento che genera le emis-
                sioni, perché già oggi ci sono delle emissioni.] in quanto non vi sarà alcuna variazione rispetto alla
                situazione attuale per quanto riguarda gli scarichi idrici e le emissioni sonore.


         Un lettore bravo potrebbe tirare le somme del nostro lavoro anche senza le nostre conclusioni. Questo capitolo costi-
         tuisce pertanto una sintesi logica e non una rivelazione religiosa.

         Prima di scrivere le conclusioni:

              Qual era il punto di partenza?
              Che cosa sapevo e che cosa ignoravo?

              Che cosa ho fatto per colmare le lacune e arrivare alla conclusione?
              Quali risultati ho ottenuto? I risultati rispondono al quesito?
              Quali risultati ho ottenuto? Come ci sono arrivato?
              Che cosa manca?
         Può darsi che non siamo ancora pronti per scrivere la nostra relazione… ci vuole una buona dose di onestà intellet-
         tuale per ammetterlo.

         Il capitolo “conclusioni” non deve ripetere tutto il contenuto della relazione. Deve riprendere i punti salienti e costruire
         il punto d’arrivo di tutto il lavoro.


              Stile dell’introduzione: portare il lettore nel contesto, aiutarlo a entrare nell’ottica corretta.
                Lo stile dev’essere gentile, chiaro.

              Stile delle “attività”: disciplinato, accurato. Il lettore deve acquisire confidenza col lavoro
                svolto. Accorciate, riordinate, accorciate, riordinate. Solo alla fine aggiungete laddove la
                descrizione vi sembra carente, insufficiente a spiegare quanto fatto. Se vi perdete nei det-
                tagli, perdete l’attenzione del lettore.
              Stile dei “risultati”: onesto, coerente. Non tralasciamo nulla, non nascondiamo nulla, non
                pieghiamo i risultati alle nostre aspettative. Il capitolo deve riportare i dati, senza commen-
                tarli. Questa è una delle difficoltà maggiori per chi scrive una relazione tecnica.

              Stile delle conclusioni: la forza della persuasione sta nella validità e attendibilità dei dati,
                non nel linguaggio che adoperiamo. Lo stile di questo capitolo dev’essere logico: portiamo
                il lettore da A a B, da B a C e così via; dal particolare al generale; da un dato puntuale a
                un dato statisticamente valido.
         Non siamo noi a convincere il lettore: è tutto il lavoro fatto da noi a convincerlo.
                Dal punto di vista delle emissioni sonore, poiché non si andranno ad introdurre nuove lavorazioni
                né verranno effettuate modifiche alle lavorazioni attuali, si può ritenere [Non c’è bisogno di ritene-
                re, è un dato di fatto – sempre che non ci siano davvero modifiche – e i nuovi bruciatori?] che l’in-
                tervento non avrà alcun effetto sulle emissioni sonore generate e che i nuovi bruciatori installati in
                sostituzione degli attuali [Aumenta il numero di bruciatori o no?] saranno conformi alle normative
                vigenti in materia di emissione di potenza sonora. [Com’è adesso la frase dice “si può ritenere che
                i nuovi bruciatori saranno conformi” – non ha senso: devono esserlo!]




                                                                                                               55
   50   51   52   53   54   55   56   57   58   59   60