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GEOFISICA APPLICATA








         Sistemi innovativi di acquisizione di dati geoelettrici.


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         Cesare Comina , Alessandro Arato , Mario Naldi
         1
         Dipartimento di Scienze della Terra, Università degli Studi di Torino (Italy)
         2
         Techgea S.r.l., Torino (Italy)
          *  Corresponding author





          Abstract: Nell'ultimo ventennio diversi ricercatori e compagnie di Geofisica Applicata hanno esplorato l'uso
          di "land streamer" sismici per acquisire con velocità ed in movimento le caratteristiche di propagazione delle
          onde sismiche lungo stendimenti geofisici mobili e di notevole estensione. Oggi lo sviluppo tecnologico di que-
          sti "land streamer" è arrivato ad un punto tale da poter essere considerato alternativo ai tradizionali stendi-
          menti geofonici, con il vantaggio di ridurre notevolmente i tempi di acquisizione e di conseguenza i costi delle
          indagini. Simili approcci sono anche stati parzialmente sviluppati per l'acquisizione di dati geoelettrici. Tutta-
          via, visto il ritardo con cui la ricerca in tale campo è partita ed alcuni problemi tecnici di accoppiamento elettri-
          co tra i sensori ed il terreno, lo sviluppo di tali sistemi non è allo stesso livello di quelli utilizzati per i dati sismi-
          ci. Inoltre, al momento, non è disponibile un "land streamer" appropriato che combini queste due metodolo-
          gie geofisiche. L'uso combinato di diversi parametri geofisici ha spesso dimostrato di fornire risultati più com-
          pleti ed affidabili e potrebbe essere un valore aggiunto per indagini più comprensive dello stato del sottosuo-
          lo. In questo articolo, dopo una breve panoramica sulle tecniche alternative di acquisizione dei dati geoelettri-
          ci  in  movimento  disponibili,  presentiamo  il  lavoro  preliminare  svolto  nell'ambito  di  un  progetto  di  ricerca

          (Mon.A.L.I.S.A.) atto a migliorare un "land streamer"  sismico standard con l'aggiunta di sensori adeguati all’e-
          secuzione contemporanea di acquisizioni geoelettriche.


         1. Introduzione.


         I sondaggi geofisici sono considerati estremamente efficaci per la caratterizzazione di grandi aree d’indagine
         con ridotti sforzi economici e temporali. Questo è particolarmente vero nelle aree coperte d’acqua, dove è pos-
         sibile acquisire una grande quantità di dati in tempi ridotti attraverso l’utilizzo di un array di sensori mobile
         (detto "streamer"), dotato di opportuna strumentazione, trascinato da un natante di rilevamento. La realizza-
         zione di sondaggi sismici marini con streamer dotati di idrofoni risale già alla metà del secolo scorso (e.g. Tel-
         ford et al., 1990). Recentemente sono stati messi a punto, ed efficacemente impiegati, anche sistemi per l’ac-
         quisizione di sondaggi geoelettrici in sistemi acquatici (e.g. Allen and Merrick, 2007; Mitchell et al., 2008; Sam-
         buelli et al., 2017). Con entrambe queste metodologie è possibile acquisire agevolmente un grande volume di
         dati in breve tempo, muovendosi lungo la direzione di indagine. Questa caratteristica, comune a tutte le indagi-
         ni svolte su aree coperte d’acqua, è stata a lungo invidiata dalla geofisica “terrestre”. Inoltre, l’accoppiamento
         sia degli idrofoni che degli elettrodi con l’acqua è solitamente eccellente e questo permette di acquisire dati di
         elevata qualità. Al contrario, nelle indagini su terra l’installazione dei sensori di misura (geofoni per acquisizione
         di dati sismici o picchetti metallici per l'acquisizione di quelli geoelettrici) richiede un notevole dispendio di tem-
         po,  in  particolar  modo  per  lunghi  stendimenti  a  ridotto  interasse  tra  i  sensori,  e  l’accoppiamento  sensore-
         terreno può in alcuni casi risultare inefficace.
         Gli streamer sismici marini sono strumenti ampiamente consolidati, e l’interesse nello sviluppo ed adattamento
         di questi sistemi per indagini terrestri è incrementato in maniera consistente. Nell'ultimo ventennio parecchi
         sviluppatori (e.g. Rambøll, Tyrens, Kansas Geological Survey, ecc.) hanno studiato l’uso di "land streamer" si-
         smici, il cui è arrivato ad un punto tale che può essere considerato alternativo ai tradizionali geofoni in gran
         parte delle situazioni. Se la qualità del dato misurato è pressoché mantenuta, a costituire il principale vantaggio



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