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GEOFISICA APPLICATA

         misura, il quadripolo con step di 6 m, utilizzando elettrodi in acciaio inossidabile infissi nel terreno; “Static Array” si
         riferisce alla stessa modalità di acquisizione ma usando lo streamer geoelettrico posizionato in corrispondenza dei
         punti di misura precedenti; “Mobile Array” si riferisce all’acquisizione eseguita trascinando lo streamer geoelettrico
         lungo il percorso d’indagine ed acquisendo i dati ad intervallo di tempo fisso.


















                             a)





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         Fig.  5. Primi test sulle prestazioni dello streamer geoelettrico: a) Confronto delle tre modalità di acquisizione
         adottate e b) precedente ERT acquisita in sito (modificata da Arato et al., 2018).

         Dai risultati riportati si può osservare che tutte le modalità di acquisizione adottate sono in grado di rappresentare
         correttamente l’incremento di resistività in corrispondenza del corpo di sabbia. È possibile anche notare che vi è
         una buona concordanza tra i risultati ottenuti dalle modalità di acquisizione “Electrodes” e “Static Array”, che si
         sovrappongono  perfettamente,  confermando  la  bontà  della  soluzione  tecnica  adottata  per  stabilire  un
         soddisfacente accoppiamento elettrico, anche in presenza di terreno superficiale resistivo. I dati di “Mobile Array”
         seguono con buona concordanza l’andamento dei dati ottenuti con le modalità di acquisizione “Electrodes” e Static
         Array”,  con  scarti  minimi  in  molti  punti  del  profilo.  Il  vantaggio  nell’eseguire  misurazioni  in  movimento  è
         confermato da un incremento del numero di dati, acquisiti in quasi ¼ del tempo necessario per le altre modalità di
         acquisizione.
         Una seconda serie di test è stata condotta in un test-site dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia)
         presso Bondeno (FE) nel quadro di un progetto per la valutazione del rischio liquefazione per la pianura Emiliana.
         Per le misure eseguite su questo sito si è utilizzata una nuova versione del land streamer che comprendeva più
         elettrodi disposti lungo il cavo e che quindi permetteva di incrementare la serie di misure e la quantità di dati.
         Traslando lo streamer lungo un determinato allineamento è stato quindi possibile costruire una pseudosezione di
         resistività apparente. Nuovamente i dati acquisiti con il prototipo di land-streamer sono stati confrontati, questa
         volta  in  termini  di  pseudosezione  di  resistività,  con  quelli  di  un  acquisizione  geoelettrica  tradizionale  tramite
         l’infissione  di  picchetti  (Figura  6).  Da  tale  confronto  è  possibile  evidenziare  la  buona  corrispondenza  tra  le  due
         modalità di misura che solo in particolari posizioni spaziali raggiunge uno scarto superiore al 10 %.




















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