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PANGEA Numero 2 Anno 2020
Figura 4, tratta da Formentin e al. (2015) che utilizza anche le elaborazioni dell’Ufficio tecnico dell’Acquedotto di
Milano precedenti agli anni ’90.
Fig. 4. Abbassamento dei livelli di falda a Milano fino al 1975 e successivo recupero.
Negli anni ‘80 gli afflussi compensavano i deflussi, e si nota dalla Figura 5 che le irrigazioni pareggiavano i prelievi.
Il risultato pratico è che in quegli anni, dopo una costante discesa dei livelli della falda nel corso della fase di
industrializzazione e una prima risalita fra il 1975 e il 1980, il livelli piezometrici rimasero sostanzialmente stabili.
Fig. 5 . Bilancio idrico medio annuo del primo acquifero della Provincia di Milano negli anni 1982-1985. Il bilancio viene
espresso in litri per metro quadro all’anno
Dal 1985 è iniziato un aumento medio annuo di 20-30 cm dei livelli piezometrici tanto della riserva di base quanto
di quella naturale, conseguente alla riduzione dei prelievi da falda per il trasferimento all’estero delle industrie
pesanti, come testimoniano numerosi documenti pubblicati online da MM, e uno studio di Scesi (dipartimento
DICA del Politecnico di Milano) non ancora pubblicato (Figura 6). Una prima valutazione della capacità di recupero
della falda può essere fatta in base ai dati piezometrici e stimando la velocità di risalita della falda. Ad esempio dallo
studio citato emerge che si ha una velocità di incremento medio del livello piezometrico di 20 cm/anno. Infatti un
sollevamento di questa entità comporta un bilancio a favore della ricarica dato dal prodotto della variazione
piezometrica per l’immagazzinamento:
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h*S = 0,2m*0,15 = 30L/m anno
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Questo valore corrisponde a circa 500 mila m /anno sul Comune, e a circa 5 milioni di m /anno sulla Provincia
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