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IDROGEOLOGIA: VALUTAZIONE E PROTEZIONE DELLE RISORSE IDRICHE




























         Fig. 6 . Grafici dei livelli di falda a Milano dal 1980 ai nostri giorni, da Scesi (Politecnico di Milano)

         E’ possibile utilizzare anche un approccio che permette all’occorrenza un maggiore dettaglio nei risultati.

         Una più approfondita analisi tuttavia richiede quanto meno un’approssimata valutazione del bilancio idrico
         regionale e, in particolare, degli efflussi e dei deflussi tramite i corpi idrici sotterranei, l’evapotraspirazione, gli
         afflussi meteorici  e gli  scambi con l’esterno per interventi antropici.  Alcuni studi ben noti dalla letteratura
         indirizzano verso la soluzione del problema.

         Ad esempio per un calcolo del bilancio si può considerare anzitutto che una variazione di volume d’acqua libera in
         un prisma di superficie A nel tempo t fra le quote piezometriche h0 e h’0 corrisponde alla somma delle portate
         affluenti dal contorno alla cella centrale e dell’afflusso della superficie su di essa.

         Questo fatto si  può sintetizzare nella relazione (Kinzelbach,1986):

          (SA/  t) ( h’  0 – h  0 ) = T  10 ( h’  1 – h’  0)/A + T  20( h’  2 – h’  0)/A + T  30( h’  3 – h’  0)+ T  40( h’  4 – h’  0) + F


         S coefficiente di immagazzinamento, adimensionale

                                          2
         A superficie della cella quadrata in m
                                      2
         Ti 0 trasmissività equivalenti in  m /s
         h’ i altezze piezometriche in m

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         F scambi con l’esterno  naturali e per interventi antropici in m /s per unità di superficie

         t intervallo di tempo prescelto, in s

         Le portate  entranti e uscenti dal sistema dai settori a diversa trasmissività sono date dal prodotto delle trasmissi-
         vità  per le differenze di quota piezometrica. La relazione di Kinzelbach esprime quindi il fatto che  la risalita del li-
         vello piezometrico  produce nell’intervallo di tempo considerato un afflusso (primo membro dell’equazione) pari  al
         bilancio fra portate affluenti e defluenti dalla superficie A considerata (secondo membro della relazione).

         Quindi  le portate affluenti all’area A nel tempo t producono una variazione piezometrica che dipende dalle portate
         di ingresso, date dal prodotto dei gradienti idraulici lungo periferia dell’area considerata per le trasmissività dei
         rispettivi settori.

         In sostanza, la relazione di Kinzelbach rappresenta il bilancio idrico della cella  di superficie A nel periodo di  tempo
         t.

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