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ENERGIA E AMBIENTE


         Un modello semplificato per le diagnosi energetiche a


         supporto di professionisti e amministratori

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         Giulio Cavana
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          Stefan Schmitz Architekten und Stadtplaner;  cavana.giulio@gmail.com

          Abstract: La riqualificazione energetica del patrimonio esistente è considerata uno degli strumenti chiave per
          il raggiungimento degli obiettivi comunitari in tema di riduzione delle emissioni climalteranti. A tale proposito
          l’aumento della scala d’intervento viene visto da molti autori come un mezzo utile ad incrementare il trend di
          recupero e ottenere benefici addizionali rispetto ad un’azione caso per caso. In quest’ottica viene proposta una
          metodologia  di  diagnosi  energetica  semplificata  che  permetta  a  professionisti  ed  amministrazioni  di  valutare
          progetti di recupero aggreganti porzioni di abitato, ed eventualmente definire una priorità di azioni per massi-
          mizzare la riduzione degli impatti ambientali. Tale metodologia, inoltre, si può rivelare utile a costruire pool di
          stakeholder per ottimizzare gli effetti di misure incentivanti come l’attuale Ecobonus.


          Parole chiave: efficienza energetica degli edifici; costi di investimento; riqualificazione energetica; risparmio
          energetico

         1. Introduzione

             L’impegno degli stati membri dell’Unione Europea nella lotta ai cambiamenti climatici si articola attraverso
         una serie di direttive e pacchetti di norme che concorrono in tre modi al contenimento degli impatti dell’attività
         umana sul cambiamento climatico (forzanti antropiche): ridurre le emissioni specifiche di gas serra, aumentare la
         quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, ridurre i consumi energetici (Commissione Europea, 2010, 2011).
             In questo contesto, il contenimento del consumo energetico del settore edilizio, e specialmente residenziale,
         viene riconosciuto come fondamentale nella strategia per raggiungere gli obiettivi che la Comunità si è prefissa
         (Griffiths et al., 2011), concetto confermato, nel contesto italiano, dal “Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il
         Clima” (PNIEC, 2018) che, accanto all’elettrificazione dei consumi e all’aumento sostanziale della produzione di
         energia da fonti rinnovabili, prospetta un rafforzamento degli strumenti finanziari per l’aumento del trend di effi-
         cientamento energetico dello stesso (Corrado e Ballarini, 2016).
             Il Building Performance Institute Europe (BPIE, 2011) sottolinea come il patrimonio edilizio europeo sia data-
         to; quello italiano, in particolare, vede il 52% degli edifici costruiti tra il 1961 ed il 1990, il 40% prima del 1960 e
         solo l’8% tra il 1991 ed il 2010. I consumi energetici del settore edilizio, quindi, sono ascrivibili per la maggior par-
         te agli edifici più vecchi sia per via del loro numero, sia per via delle tecnologie costruttive impiegate (Corrado et
         al., 2011).
             Nel settore edilizio si riscontra una tendenza in letteratura a considerare l’aumento della scala degli interven-
         ti di retrofit come un aspetto incentivante il recupero del patrimonio esistente (Becchio et al, 2018). Tra i principa-
         li benefici di un aumento di estensione degli interventi vengono riconosciuti una diminuzione dei costi per logiche
         di economia di scala (Commissione Europea, 2016; Aylett 2013), una maggiore efficienza delle misure adottate
         (Commissione  Europea,  2014;  Marique  e  Reiter  2014),  un  migliore  controllo  della  distribuzione  energetica
         (Kýlkýþ,  2014;  ENEA,  2007),  maggiore  coinvolgimento  ed  empowerment  delle  comunità  (Seltzer  et  al.,  2010;
         Aylett, 2013; Bottero et al., 2019).
             Può risultare utile, date queste premesse, avere accesso a strumenti e database che permettano di caratte-
         rizzare con buona approssimazione il patrimonio costruito, in modo da poter agilmente creare dei modelli energe-
         tici che permettano di identificare criticità e opportunità di aggregazioni di edifici che superino la scala del singolo
         oggetto.
             A tal proposito, in questo studio si è fatto largo uso del database del progetto TABULA (Typology Approach
         for Building Stock Energy Assessment, 2009-2012) (Corrado et al., 2011). TABULA è un progetto a scala europea
         che, attraverso una schedatura del patrimonio edilizio di ciascun paese partecipante, definisce una serie di edifici
         di riferimento analizzandone le caratteristiche prestazionali, proponendo, inoltre, dei possibili scenari di retrofit e
         calcolando, contestualmente, le opportunità di risparmio energetico.
             In questo studio si è fatto ricorso ai dati forniti dal suddetto database per poter modellare energeticamente
         un’area della periferia nord della città di Torino e calcolare i costi e le potenzialità di risparmio di una serie di mi-
         sure di efficientamento, nel tentativo di sviluppare un metodo che permetta a professionisti e amministrazioni di
         creare ed aggregare la domanda di interventi di riqualificazione energetica contenendo il dispendio di tempo.


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