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ENERGIA E AMBIENTE

             Con riferimento alla categorizzazione della matrice di TABULA sono stati poi definiti gli edifici. Essi ricadono per
         la quasi totalità nelle categorie antecedenti gli anni ottanta e, di questi, la maggior parte risulta edificata tra gli anni
         ‘40 e ‘60. Questo implica la presenza di componenti edilizi con un forte gap prestazionale rispetto alle tecnologie
         costruttive  figlie  di  una  maggiore  attenzione  al  contenimento  dei  consumi.  Per  quanto  riguarda  l’involucro
         trasparente, in particolare, si nota la presenza quasi esclusiva di vetri singoli (è importante sottolineare, nuovamen-
         te, che non si è potuto tenere conto di interventi di retrofit operati nel ciclo di vita degli edifici).
             Basandosi sui risultati dell’analisi dello stato di fatto e sui dati riguardanti le richieste di incentivi per misure di
         risparmio energetico forniti da ENEA (2017), sono stati ipotizzati interventi di efficientamento che andassero a so-
         stituire  i  componenti  poco  prestanti  (“sostituzione  serramenti”,  “sostituzione  generatore  di  calore”)  o  che
         migliorassero gli esistenti (“isolamento pareti”, “isolamento orizzontamenti”) oltre che l’installazione di impianti
         fotovoltaici per gli usi elettrici comuni.
             Uno degli obiettivi di questo studio era quello di valutare l’apporto specifico di ogni misura al risparmio ener-
         getico degli edifici non considerando l’interazione tra di esse, a discapito di ulteriori riduzioni di consumi e costi
         (eliminazione dei ponti termici, dimensionamento di un impianto di generazione di taglia inferiore). Questo ap-
         proccio può essere funzionale alla successiva comunicabilità dei risultati ad una committenza non esperta e, quindi,
         difficilmente in grado di valutare la partecipazione effettiva di ogni misura al risparmio finale (ENEA, 2017; Acht-
         nicht e Madlener, 2014).
             Gli interventi di retrofit proposti sono stati definiti in base alle prescrizioni del DM 26 giugno 2015 che regola i
         requisiti minimi prestazionali dei componenti edilizi, utilizzando i parametri richiesti con decorrenza dal 2021; in
         particolare, per quanto riguarda l’involucro opaco si è proposto un cappotto esterno facendo riferimento all’Appen-
         dice A del decreto riguardante le ristrutturazioni importanti (>25% della superficie disperdente dell’involucro).
             Nonostante non vi siano limitazioni normative agli interventi ammessi, per alcuni edifici considerati di pregio
         estetico si è proposto un isolamento dall’interno; questo per ipotizzare una volontà di preservare i caratteri per-
         cettivi dell’area. Per tali casi il DM prescrive di fare riferimento all’Appendice B riguardante le ristrutturazioni ener-
         getiche, con un’ulteriore deroga del 30% sui valori di trasmittanza massima.
         A differenza dei componenti trasparenti dove si è uniformato l’intervento, i componenti opachi efficientati hanno
         dovuto tenere conto della stratigrafia originaria, determinando diversi coefficienti di trasmittanza termica.
             Per quanto concerne il generatore di calore, si sono proposte due alternative di intervento: la sostituzione con
         una caldaia a condensazione e uno con pompa di calore aria-acqua.
             Per la prima si sono calcolate le potenze minime a pieno carico e a carico parziale come da norma 11300-2,
         mentre per la pompa di calore si è scelto un COP di 3,9 da prezziario regionale (Regione Piemonte, 2016).
             Da ultima si è considerata l’installazione di un impianto fotovoltaico da 1kWp in copertura con moduli ad inte-
         grazione architettonica completa in celle di silicio monocristallino di cui si è calcolata la produzione energetica uti-
         lizzando  la  routine  di  calcolo  dedicata  all’interno  del  software  SEAS,  dopo  aver  escluso  la  presenza  di  ombreg-
         giamenti mutuali eccessivi degli edifici attraverso l’analisi dei dati climatici (con riferimento all’EPW file di Torino
         Caselle, https://energyplus.net/weather-location/europe_wmo_region_6/ITA//ITA_Torino-Caselle.160590_IGDG).
             I costi di intervento definiti per computo metrico estimativo fanno riferimento al Prezziario della Regione Pie-
         monte per materiali ed opere (Regione Piemonte 2016) con calcolo dell’IVA nella misura del 10%, e del 22% per la
         quota  parte  del  prezzo  dei  materiali  eccedente  il  costo  delle  opere  edili  (http://ww.agenziaentrate.gov.it/wps/
         content/Nsilib/Nsi/Cittadini/Agevolazioni).  La  parte  incentivabile è  stata  calcolata  secondo  le  prescrizioni  fornite
         dall’agenzia delle entrate (http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/Nsilib/Nsi/Cittadini/Agevolazioni).
             Infine, i costi della materia energia e la quantità di anidride carbonica non emessa sono stati calcolati secondo i
         dati  e  i  fattori  di  conversione  forniti  dall’Autorità  di  Regolazione  per  Energia,  Reti  e  Ambiente  (ARERA,  https://
         www.arera.it/it/prezzi.htm) i primi, e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA, 2017) i
         secondi (“Italian Greenhouse Gas Inventory”).
             In particolare, la spesa energetica è stata calcolata convertendo i kWh/anno consumati, in metri cubi standard
         di gas naturale secondo un fattore di 9,6, mentre la produzione di CO2 risulta essere di 0,206 kg per ogni kWh gas
         consumato e 0,33 kg per ogni kWh generato sfruttando il vettore elettrico.

         4. Risultati

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             Il consumo energetico dello stato di fatto si attesta in un range che va dai 150 ai 550 kWh/m anno, gli apici di
         consumo vengono toccati dagli edifici monofamiliari isolati, andando via via a ridursi in modo proporzionale al rap-

         porto di forma dell’edificio, coi minimi negli edifici facenti parte del fronte urbano continuo. Le emissioni di CO 2 se-
         guono gli stessi principi attestandosi tra i 5 e i 120 kgCO 2/anno.
             Come ci si può aspettare, ad incidere maggiormente sui consumi sono le basse prestazioni dell’involucro opa-
         co, in particolare gli orizzontamenti contribuiscono in forte misura alle dispersioni; ciò è dovuto alla morfologia


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