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ENERGIA E AMBIENTE

         5. Conclusioni

             Lo studio presentato ha cercato di investigare le potenzialità dell’utilizzo di dati standardizzati per la modella-
         zione energetica di porzioni del costruito che superino la scala del singolo edificio.
             Nel fare questo, il progetto TABULA si rivela funzionale al reperimento di dati altrimenti difficilmente individua-
         bili, se non al costo di un grande aumento dei tempi per l’esecuzione delle analisi, permettendo inoltre, una buona
         calibrazione di questi per raggiungere un grado elevato di approssimazione al caso reale.
             L’utilizzo, poi, di software flessibili come SEAS permette un buon controllo dei dati di input e output, nonché la
         loro progressiva analisi nell’elaborazione dei modelli.
             L’applicazione della metodologia descritta ha permesso di operare un’analisi energetica di un’area di dimensio-
         ni contenute in tempi snelli andandone a valutare le prestazioni e le potenzialità di recupero energetico.
             In particolare, si è dimostrata l’influenza dell’epoca di costruzione sul consumo energetico, come anche una
         discreta correlazione tra esso e la morfologia urbana.
             Tra gli interventi proposti si è dimostrata la bassa efficacia della sostituzione dei serramenti e della sostituzione
         del generatore di calore con caldaia a condensazione, mentre si è dimostrata la grande potenzialità dell’isolamento
         dell’involucro opaco, misura, questa, che presuppone la creazione di un consenso che trascenda la singola unità
         immobiliare nel caso di edifici multifamiliari (si noti che il 70% della popolazione vive in questa tipologia di edifici
         (ISTAT, 2011)).
             La metodologia proposta può risultare utile a professionisti e amministrazioni per operare analisi energetiche a
         scale variabili per la valutazione preventiva delle misure di efficientamento del patrimonio edilizio; queste analisi,
         poi, possono essere utili alla comunicazione delle potenzialità di recupero energetico ai cittadini o ad associazioni di
         essi (come potrebbero esserlo le comunità energetiche), nonché ad investitori terzi, per permettere la creazione di
         una domanda aggregata e maggiormente informata, andando a massimizzare l’effetto di misure incentivanti come
         l’attuale Ecobonus 110%.
             Come visto nell’introduzione al presente studio, questo permetterebbe di liberare nuove energie e benefici
         addizionali, oltre a produrre un possibile abbattimento dei prezzi nel settore del recupero energetico del patrimo-
         nio edilizio esistente, contribuendo all’incremento del trend di efficientamento dello stesso come auspicato dai di-
         versi livelli di policy a livello nazionale come comunitario.
         Conflitto di interesse: "Gli autori non dichiarano alcun conflitto di interessi".

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