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19 LUGLIO 1985
che era subentrata nel frattempo a Montedison nella concessione mineraria. L’amministratore delegato
di Fluormine incaricò di procedere allo studio richiesto un collegio formato dal direttore della miniera, dal
direttore generale di Fluormine e da un ingegnere dipendente di Solmine, l’unico dei tre a possedere le
nozioni di geotecnica necessarie per compiere la verifica. Nell’affidargli l’incarico, l’amministratore dele-
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gato lo invitò a occuparsi della questione “nei ritagli di tempo” .
In una prima relazione del 23 giugno 1975, relazione che non venne trasmessa al Distretto Minerario,
si parlava di “pendenza eccezionale”, di “stabilità al limite” e “di capacità di sostentamento spiegabile solo
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con la presenza di qualche elemento cementante” . Nella nota si indicava anche la necessità di indagini
geotecniche da effettuarsi nel corpo arginale e per la ricerca di eventuale falda, al fine di “accertare che
non esista interdipendenza”, e si indicava fosse “indispensabile”, quale provvedimento necessario e di
emergenza, ridurre la pendenza dell’argine superiore mediante creazione di una berma.
Il 1° luglio 1975 venne richiesto un preventivo per l’esecuzione di tre sondaggi con prelievo di cam-
pioni alla società Consonda di Milano che consegnò l’offerta il 17 luglio 1975. Le indagini non furono tutta-
via effettuate. In una seconda relazione del 14 ottobre 1975, relazione che fu trasmessa al Distretto Mine-
rario con lettera accompagnatoria del direttore di miniera del 27 ottobre 1975, si affermava che le verifi-
che di stabilità avevano dato valori del coefficiente di sicurezza pari a 1,14 e a 1,26, che “appare sussista-
no, con la dovuta cautela, le condizioni per eseguire il previsto sopralzo dell’arginatura superiore” e si
sottolineava che erano state prese “tutte le precauzioni per garantire la necessaria stabilità alle strutture
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di contenimento” . L’unica precauzione presa fu la realizzazione della berma nell’argine del bacino supe-
riore per diminuirne la pendenza media (Fig. 7).
Ricevuta la relazione di Fluormine, l’ingegnere capo del Distretto Minerario non fece altro che
trasmetterla al Comune di Tesero con la lettera del 7 novembre 1975. Al termine della lettera, dopo ac-
cenni all’aspetto produttivo e occupazionale della miniera e alle prove di serietà offerte dalla società con-
cessionaria, l’ingegnere capo concludeva esprimendo “parere favorevole alla richiesta di ampliamento del
bacino superiore di decantazione della miniera”.
Il Collegio Giudicante del Tribunale penale di Trento sottolinea in proposito “la forza di convincimento
che l’ingegnere capo mostra di voler esercitare, e che verosimilmente esercitò, in favore dell’ampliamen-
to richiesto, allorché egli esalta le doti di serietà della concessionaria e la prospettiva di future nuove as-
sunzioni di manodopera quando invece la miniera, come affermato dall’allora direttore, era in via di esau-
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rimento” .
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Sentenza del Tribunale di Trento. Al riguardo i giudici parlano di “scelte di miope risparmio” che egli non avrebbe dovuto accettare “per non
venir meno al suo incarico e per non tradire la sua professionalità”.
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