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L’acqua che beviamo: acqua in bottiglia  e acqua di rete

             Lo sfruttamento di fonti sorgentizie è predominante nel distretto dell’Appennino centrale con oltre il 70% del
         volume complessivo di acqua captata da sorgenti, seguito dal distretto dell’Appennino meridionale con poco meno
         del 50%.
             Lo sfruttamento di pozzi è prevalente nel distretto del fiume Po, contribuendo al 67,1% del volume complessiv-
         amente prelevato.
             L’impiego di acque superficiali si conferma piuttosto spinto nel distretto Sardegna, dove poco meno dell’80%
         dei volumi prelevati proviene da bacini artificiali (Figura 7).








































              Fig. 7 Prelievi di acqua per uso potabile per tipologia di fonte e distretto idrografico nel 2015 (Fonte: ISTAT, 2019)


             I prelievi da sorgente avvengono in oltre la metà dei casi sfruttando fonti con portata inferiore a 0,5 litri al se-
         condo che contribuiscono ad appena il 2% del totale proveniente da fonti sorgive e all’1% del volume complessiva-
         mente prelevato sul territorio nazionale. Invece, i prelievi da fonti con portata superiore ai 30 l/s (il 2% dei casi)
         concorrono al 72% circa dei volumi di origine sorgentizia.
             Nel caso dei prelievi da pozzo, il numero di punti di prelievo utilizzati e la portata sfruttata hanno caratteris-
         tiche piuttosto variabili sul territorio. I 375 gestori specializzati di fonti di approvvigionamento contribuiscono al
         prelievo del 92,3% del volume complessivo mentre la restante percentuale viene gestita dai 1.502 gestori in econo-
         mia (ISTAT, 2019).
             Il servizio idrico integrato in Italia è costituito dall’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e dis-
         tribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue. Istituito per la prima volta dalla
         legge 36 del 5 gennaio 1994, anche detta Legge Galli, è oggi disciplinato dal Decreto Legislativo n. 152 emanato il 3
         aprile 2006 (Repubblica Italiana, 2006). Un Servizio Idrico Integrato (SII) si struttura dunque come un sistema di im-
         pianti, tecnologie, reti e processi destinati a monitorare i parametri qualitativi per garantire la conformità legislativa
         e la sicurezza per l’uso e il consumo umano.


         3.2 Problematiche Acqua di Rete (età, manutenzione, basso prezzo, proliferazione gestori, perdite,
         potabilizzazione, filtri)

             In Italia l’acqua potabile disponibile in casa è realmente un diritto diffuso: la rete idrica infatti riesce a raggiun-
         gere il 99% della popolazione (in Europa mediamente il dato si ferma all’89%).
             A questo dato positivo si contrappone però una carenza di qualità dell’infrastruttura. L’Italia evidenzia un sig-
         nificativo gap dell’età media con circa l’85% delle reti idriche molto datate: il 60% delle infrastrutture risale ad oltre


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