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PANGEA Nmero 7 Anno 2021
operano collegati alla rete acquedottistica e prevedono generalmente semplici trattamenti quali la filtrazione, la
refrigerazione e l’aggiunta di anidride carbonica.
Il comportamento che il consumatore adotta con questo recente modello di consumo d’acqua dipinge i chi-
oschi pubblici dell’acqua come una soluzione intermedia. La difficoltà di gestire grandi quantità di acqua con botti-
glie e confezioni “di recupero” sfiduciano il consumatore alla creazione di grandi stock d’acqua e quindi l’approvvi-
gionamento deve essere frequente (2-3 volte a settimana), pianificato e di prossimità (The European House Ambro-
setti, 2018).
Tuttavia il cittadino italiano mostra timori:
la mancanza di un sistema informativo nazionale e la mancata pubblicazione, sui siti del Ministero, di una re-
portistica o di statistiche aggiornate aumentano il livello di diffidenza che gli Italiani dimostrano nei confronti
dell’acqua da rete pubblica;
il decreto del 2001 (Repubblica Italiana, 2001) sancisce che il gestore della rete è considerato responsabile della
qualità dell’acqua solo fino al contatore principale dell’abitazione. Pertanto, a partire da quest’ultimo fino al
punto di prelievo della singola abitazione (rubinetto di casa) ogni modifica nelle qualità chimiche ed organoletti-
che è da imputarsi al proprietario dell’immobile in cui avviene il prelievo da parte dell’utente finale;
le analisi standard svolte con regolarità sull’acque di rete non coprono la totalità dei rischi e dei contaminanti
che l’acqua può subire. Per particolari condizioni naturali o causate dall’uomo specifici elementi nocivi possono
contaminare l’acqua di rete e non essere intercettati dal reticolo dei controlli standard. Per ovviare alle cause
più frequenti di esposizione a rischi di sicurezza nel consumo di acqua da rete le associazioni di cittadini e con-
sumatori consigliano a chiunque nutra dei dubbi di eseguire privatamente un controllo su un campione d’acqua
prelevata a casa (The European House Ambrosetti, 2018).
4. Confronto Acqua in Bottiglia/Acqua di Rete
4.1 Leggi e Controlli
Il monitoraggio si rende necessario in virtù delle prescrizioni disciplinate ai sensi del Decreto Legislativo
31/2001 che regola la qualità delle “acque destinate al consumo umano”, ovvero le acque destinate ad uso potabi-
le, per gli usi domestici, distribuite da rete. Il Decreto stabilisce che l’acqua destinata al consumo umano debba es-
sere controllata: ai punti di prelievo delle acque superficiali e sotterranee; negli impianti di adduzione, di accumulo
e di potabilizzazione; nelle reti di distribuzione; negli impianti di confezionamento di acqua in bottiglia o in conteni-
tori; nelle acque confezionate (a campione); durante gli utilizzi d’acque nelle imprese alimentari; sulle acque fornite
mediante cisterna, fissa o mobile. Il soggetto che effettua fisicamente l’analisi è la ASL locale. La frequenza con cui
questi controlli vanno effettuati sulle reti idriche è variabile in funzione del volume di acqua distribuito e del bacino
di utenti servito ed oscilla tra 1 volta al giorno ad 1 volta al mese.
Per le acque minerali in bottiglia invece, considerate di composizione più stabile, la frequenza di analisi è
prescritta annualmente. Le acque in bottiglia sono regolamentate dal D.M. 29/12/2003 (Repubblica Italiana, 2003)
evidenziando differenze nei limiti per alcuni parametri chimici con il D.Lgs 31/2001 relativo alle acque destinate al
consumo umano: per esempio, il limite del fluoro nelle acque in bottiglia corrisponde a 5 mg/L mentre nelle acque
distribuite da rete corrisponde a 1,5 mg/L.
Per entrambe le filiere, acqua in bottiglia e di rete, le analisi “standard” prevedono il controllo di 53 parametri:
2 parametri microbiologici (5 per le acque in bottiglia);
28 parametri chimici, soggetti a limiti di concentrazione (salvo concessione di deroghe);
21 parametri “indicatori” (i cui valori non sono prescrittivi, ma dovrebbero servire al miglioramento della pre-
venzione del rischio);
2 parametri di radioattività.
Ogni cittadino può reperire i prospetti informativi sulle proprietà chimico-fisiche dell’acqua distribuita dalla
rete locale presso le strutture delle ASL del comune di residenza o anche sul sito web del gestore della rete idrica
d’interesse (Rif. Web 8).
4.2 Percezioni
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