Page 35 - C:\Users\Utente\AppData\Local\Temp\msoF529.tmp
P. 35
ECONOMIA CIRCOLARE E VALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI COME MATERIA PRIMA SECONDA
IL CICLO DEI RIFIUTI: RIFLESSIONI DA PARTE DELLE PUB-
BLICHE AMMINISTRAZIONI
1
Steven Giuseppe Palmieri , Giovanni Brignolo 2,*
1
Sindaco del Comune di Alpignano. steven.palmieri83@gmail.com
2
Consigliere Comunale di Alpignano. gianni.brignolo@progettoarchitettura.com
*Corresponding author: Giovanni Brignolo gianni
1. Introduzione
Il coraggio della buona politica passa attraverso scelte coraggiose e responsabili, che abbiano un nuovo modo di
guardare al mondo; questo vale anche per le tematiche inerenti la gestionedei rifiuti, soprattuttooggi che la com-
plessità dei temi legati a economia circolare (EuropeanCommission 2015) e sostenibilità (Sustainable Deve-
lopment Goals – SDG. THE 17 GOALS | Sustainable Development (un.org) richiede l’impegno da parte di tutti gli
attori coinvolti nel ciclo di valorizzazione degli stessi (gestori servizio raccolta rifiuti, impianti di trattamento e re-
cupero, pubbliche amministrazioni, cittadini).
La politica deve saper comprendere che oggi, chi per la collettività si occupa di ambiente, deve abbandonare la
dimensione del dispensatore di servizi di pubblica utilità e intraprendere la sfida che lo porterà, insieme alla pub-
blica amministrazione ed alla collettività, ad affrontare un processo di cambiamento radicale nella concezione di
rifiuto: il rifiuto non va più indicato come “problema da affrontare” ma come “risorsa da sfruttare”. E le discariche
stesse, quelle ormai chiuse e quelle in essere, dovranno essere sempre più indicate come giacimenti da coltivare
(landfillminingapproach, Särkkä et al. 2018):
- per recupero della materia: Waste to materials
- per recupero a scopi energetici: Waste to energy
- per conquistare spazio utile per la collettività
Si prevede che con il 2050 non sarà più possibile autorizzare discariche (se non per rare eccezioni), ciò fa sì che,
già in fase di gestione del rifiuto, si dovranno trovare trattamenti e mercati alternativi per poter accogliere quanto
recuperato/riciclato, senza incorrere nel rischio di dover porre a deponia materiale di scarto.
Fino a che continueremo sul processo di ottimizzazione fra qualità del servizio e la riduzione del suo costo, conti-
nueremo ad aumentare il divario fra i desiderata e la realtà, stritolati dai sistemi normativi e dalla finanza, in un
cammino che non potrà che condurci alla NON SOSTENIBILITÀ tecnica, economica, ambientale e sociale.
Serve un cambio di marcia: l’Unione Europea imposta e promuove la sua policy sulla gestione e recupero/riciclo
dei rifiuti da decenni, i governi anche (ma spesso con normative ancora di complessa applicabilità, se non farragi-
nosità), ma le Regioni, le Città Metropolitana ed anche i Comuni, ingabbiati dalle poche risorse umane, economi-
35