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ECONOMIA CIRCOLARE E VALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI COME MATERIA PRIMA SECONDA

         4. L’uso degli aggregati riciclati




             Altrettanto grave è la situazione relativa alla seconda problematica esposta precedentemente, e cioè lo scarsis-
         simo impiego di aggregato riciclato dovuto alla diffidenza o scarsa conoscenza del prodotto.

             In questo caso ci troviamo spesso di fronte a:



         - scarsa o quasi nulla conoscenza dell'esistenza del prodotto da parte delle stazioni appaltanti pubbliche e private;


         - scarsa o quasi nulla conoscenza da parte dei progettisti e DL dell'esistenza di tali prodotti e delle caratteristiche
         prestazionali degli stessi;


         - conseguente diffidenza da parte dei due soggetti citati nella ricerca e uso di tali materiali per ignoranza e pregiudi-
         zio;


         - mancato inserimento nei capitolati d'appalto per le ragioni sopra evidenziate.

             Ancora ANPAR ha svolto e svolge, spesso vicariando altri soggetti o in affiancamento ad enti pubblici, una fun-
         zione di informazione e formazione anche mediante workshop a livello nazionale e regionale.


             In Regione Piemonte, per esempio, per 3 anni consecutivi (2016, 2017 e 2018) sono stati organizzati, in colla-
         borazione con Ance Piemonte, eventi che hanno previsto la compartecipazione di enti pubblici quali la Regione Pie-
         monte, la Città Metropolitana di Torino, ARPA Piemonte, il Politecnico di Torino, l'Ordine degli Ingegneri.

             Va segnalato l'importante coinvolgimento di alcuni dirigenti responsabili dei prezzari regionali (per es. Toscana
         e Piemonte) nell'aggiornare i loro elenchi prezzi introducendo gli aggregati riciclati.

             Resta tuttavia molto da fare. Fino a quando le principali stazioni appaltanti pubbliche non prevederanno nei
         loro capitolati speciali d'appalto tali materiali e sopratutto ferree policy interne che ne rendano obbligatorio (ove
         tecnicamente fattibile) l'uso, non si risolverà il problema della attuale sovrapproduzione. Va inoltre evidenziato che
         sono proprio le stazioni appaltanti pubbliche che dovrebbero guidare la transizione all' economia circolare.

             Allo stato attuale, gli aggregati riciclati sono utilizzati perlopiù su input dell'impresa appaltante che riesce, in
         qualche modo, sulla scorta del vantaggio economico e delle prestazioni tecniche, a convincere stazionale appaltan-
         te e DL. Tale meccanismo non può comunque funzionare agevolmente nel caso di opere pubbliche per ovvi motivi.

             Anche qui siamo in attesa di scelte definitive da parte della politica; da più di due anni viene data per imminen-
         te l'emanazione dell'ormai famoso CAM Strade, e cioè il decreto sui Criteri Ambientali Minimi per la costruzione di
         strade, il quale continua invece ad essere incredibilmente nei cassetti di qualche ufficio ministeriale. Si tratterebbe
         di un decreto sul cosiddetto Green Public Procurement, e cioè gli acquisti verdi della pubblica amministrazione, re-
         lativamente alla costruzione di strade, che continua ad essere uno degli impieghi più importanti per l'aggregato rici-
         clato.






         5. Conclusioni



             In conclusione: per quanto riguarda il mondo delle imprese l'Italia spesso si è rivelata non essere seconda a
         nessuno nell'assecondare o addirittura anticipare a livello di mercato ciò di cui le comunità civili hanno bisogno.





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