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PANGEA Numero 2 Anno 2020










































          Fig. 1. Il confronto fotografico evidenza la fortissima contrazione del Ghiacciaio del Careser, Gruppo Ortles-Cevedale
          (sopra A. Desio 1933; sotto L. Carturan 2012).



         2. I nostri ghiacciai ci stanno lasciando

                                                                                     2
             Le Alpi ospitano circa 5000 ghiacciai per una superficie complessiva di 1800 km  ed un volume stimato di 100
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         km : una preziosissima riserva d’acqua dolce allo stato solido la cui fusione contribuisce ad alimentare alcuni dei
         principali  corsi  d’acqua  del  nostro  continente.  Con  buona  ragione  i  ghiacciai  alpini  sono  ritenuti  l’acquedotto
         dell’Europa.
             L’Italia vanta uno splendido patrimonio glaciale di circa 900 unità, distribuito dalle Alpi Marittime alle Alpi Giu-
         lie, ma la maggiore parte è concentrato nei principali massicci montuosi (Gran Paradiso, Monte Bianco, Monte Ro-
                                                                       2
         sa, Adamello, Ortles-Cevedale). L’attuale superficie è di circa 380 km , pressoché equivalente a quella del Lago di
         Garda (Smiraglia e Diolaiuti, 2015; Salvatore et al., 2015).
             Questo patrimonio è quanto sopravvive di una vigorosissima ripresa glaciale nota come Piccola Età Glaciale
         (PEG), un periodo di durata plurisecolare (1350-1850) durante il quale i ghiacciai occuparono una superficie più che
         doppia rispetto all’attuale. Risalgono alla PEG i meravigliosi apparati morenici che orlano i ghiacciai attuali.
             Da allora, salvo alcune modeste pulsazioni, le masse glaciali sono entrate in una fase di progressiva contrazio-
         ne, con una marcatissima accelerazione negli ultimi decenni che ha portato a ritiri anche chilometrici delle fronti, a
         perdite di spessore pluridecametriche (Figura 2), alla frammentazione in corpi minori spesso destinati a trasformar-
         si in “ghiaccio morto”, all’estinzione di ghiacciai minori.




















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