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Corso “La buona relazione tecnica”

        Logica degli enunciati
        Confrontando i dati derivanti dalle stratigrafie si evince una discreta correlazione dei caratteri litologici anche se la particolare
        ubicazione del Sito, a ridosso dei versanti prealpini ed in corrispondenza dei terrazzi (antichi/recenti) del fiume Serio, ha proba-
        bilmente favorito nel corso della formazione del sottosuolo fenomeni localizzati di alluvione, erosione, terrazzamento, litificazio-
        ne e frana di limitato sviluppo laterale.
        Leggendo attentamente la frase che precede si osserva un ricorso eccessivo a termini qualitativi (“discreta”,
        “probabilmente”, “limitato” ecc.). Sebbene in alcuni casi questi termini siano inevitabili – e anzi utili – per dare al letto-
        re la percezione del contesto, un’idea dell’ordine di grandezza delle cose descritte (“fenomeni localizzati” è diverso
        da “fenomeni diffusi”), l’insistenza qui presente dà al lettore l’idea che l’autore della frase non sia del tutto sicuro delle
        proprie affermazioni, che sia pronto a rivedere la propria posizione nel caso in cui qualcuno la mettesse in dubbio. Il
        difetto maggiore di questa frase è però sostanziale, logico: non si può davvero dire che l’ubicazione del Sito abbia
        favorito fenomeni di alluvione, erosione ecc. Tali fenomeni sono naturali, tipici di un certo ambiente (prealpino) e non
        vengono favoriti o sfavoriti dal fatto che il Sito fosse localizzato proprio lì.
        Ecco qualche ulteriore esempio di frasi scritte “senza pensarci troppo su”:
        Il serbatoio flessibile, con pianta rettangolare, è costruito in tessuto poliestere extraforte rivestito con adeguati plastomeri del
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        volume di 45 m  ed è posato all’interno di una vasca di contenimento, costituito dagli stessi materiali e di volume 60 m .
        Per contenere il livello di emissioni sonore, le fresatrici sono state separate dal resto del reparto con idonei pannelli fonoassor-
        benti.
        Per quantificare l’efficacia degli interventi attuati sono state condotte due prove a gradini di portata che hanno permesso di sti-
        mare un miglioramento dell’efficienza idraulica e far rientrare la portata di progetto in un regime di sfruttamento non critico.
        Qual è la definizione di “adeguati”, di “idonei”? E, una volta data la definizione di “regime di sfruttamento non critico”,
        come si fa a spiegare che due prove di portata (cioè di pompaggio da un pozzo) permettono di modificare la portata
        di progetto (che per definizione è data)?

        E ancora:
        Nel pozzo di monitoraggio PM7 non si osservano particolari criticità relativamente all’ammoniaca.
        La tossicità del monossido di azoto risulta (è) limitata, al contrario di quella del biossido di azoto che è invece notevole.

        Quando il livello di anidride solforosa nell’aria diviene insostenibile, nelle foglie si accumulano inutilizzati i solfiti...
        Il particolato ultrafine, caratterizzato da un diametro inferiore a 0,1 µm, può addirittura entrare nel circolo sanguigno, con tutti i
        pericoli che questo può comportare.

        State attenti a queste definizioni generiche: un vostro avversario potrebbe facilmente sfruttarle a vostro svantaggio.
        Le vostre relazioni tecniche hanno bisogno di numeri, di affermazioni brevi e chiare; non devono stimolare reazioni
        emotive (“con tutti i pericoli…”). Invece di scrivere “concentrazioni basse, al di sotto di 3 mg/l” non è sufficiente scri-
        vere “concentrazioni al di sotto di 3 mg/l”?
        Evitate giudizi qualitativi e soggettivi, osservazioni generiche, termini allarmistici. In tutti i casi separate le informazio-
        ni dai giudizi.
        Scrivere senza adottare queste regole mina la validità scientifica delle vostre affermazioni e in definitiva del vostro
        lavoro.

        Abbreviazioni

        L’uso che facciamo delle abbreviazioni tradisce a volte i nostri processi mentali o meglio gli automatismi che appli-
        chiamo senza pensare.

        Prendete per esempio queste due coppie: ARPA / Arpa, MITO / Mito.
        ARPA è la sigla dell’Agenzia Regionale Per l’Ambiente. Ogni lettera maiuscola iniziale diventa parte della sigla, man-
        tenendo pari dignità con le altre. Non è corretto indicare l’ARPA come Arpa. Arpa, peraltro, è uno strumento musica-
        le (e forse anche qualcos’altro).

        MITO è la sigla con cui, da qualche anno, si indica la manifestazione Settembre Musica, raddoppiata da Torino
        (dove originariamente era nata) su Milano: MITO sta per Milano-Torino. Mito, invece, oltre ad essere il racconto mito-
        logico, è anche il modello di un’autovettura.




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