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PANGEA Numero 3 Anno 2020
Fig. 3: carta dell’ubicazione dei punti di campionamento
2. Idrochimica delle acque analizzate
Temperatura. Tutte le acque studiate risultano essere acque fredde con valori minimi, registrati nei mesi di
novembre e dicembre, attorno a 0°C e valori massimi, registrati nel mese di agosto, attorno a 10°C. Nel lasso tem-
porale indagato non sono poi state individuate anomalie termiche permettendo così di escludere la presenza di
sorgenti di inquinamento termico. Infine, l’osservazione temporale del parametro ha messo in evidenza la dipen-
denza della temperatura dalla stagione e dalla quota: le temperature delle acque diminuiscono all’avvicinarsi della
stagione fredda e all’aumentare dell’altitudine anche se ciò si registra in misura meno significativa nelle acque
sotterranee.
pH. In tutto il territorio studiato il pH delle acque presenta valori prossimi alla neutralità e risulta general-
mente costante e indipendente sia in relazione alla quota che alla stagione. Talvolta il pH tende ad essere legger-
mente basico in alcuni punti di campionamento delle acque superficiali e sotterranee (valore puntuale massimo
registrato: 8.3) o leggermente acido in alcune precipitazioni (valore puntuale minimo registrato: 6.5). I valori legger-
mente basici trovano la loro origine nella mineralogia degli acquiferi: i pH più basici si rilevano laddove le acque
sono entrate in contatto in modo prevalente con rocce carbonatiche cui segue una maggiore abbondanza in solu-
zione dello ione idrogenocarbonato. I valori leggermente acidi nelle precipitazioni sono invece da attribuire alla pre-
senza nelle precipitazioni stesse di composti solubili acidificanti (inquinamento atmosferico).
Conducibilità elettrolitica (C.E.). La C.E. delle acque studiate ha valori paragonabili per ordine di grandezza nelle acque super-
ficiali e sotterranee (da poche decine ad alcune centinaia S/cm) mentre nelle acque di precipitazione è nettamente inferiore
(da valori prossimi allo zero ad un massimo di ca. 20 S/cm). Sia nelle acque superficiali sia in quelle sotterranee tale parame-
tro tende ad aumentare con l’avvicinarsi della stagione fredda quando cioè l’alimentazione dei bacini è progressivamente bloc-
cata per il sopraggiungere delle precipitazioni nevose a sostituzione di quelle piovose, queste ultime responsabili della diluizio-
ne dei soluti in acqua con conseguente abbassamento della C.E. Per le acque di precipitazione si è infine osservato come le
variazioni spaziali di C.E. coincidano con le variazioni spaziali di concentrazione del particolato in atmosfera individuate e carto-
grafate da ARPA VdA.
Ioni in soluzione. I principali ioni in soluzione presenti nelle acque analizzate sono gli ioni idrogenocarbonato, calcio e solfato
prevalenti. In minore concentrazione troviamo ioni magnesio, sodio e potassio e in concentrazioni molto basse gli ioni cloruro,
fluoruro, ammonio e nitrato. Nelle acque di precipitazione sono state rilevate anche concentrazioni variabili tra le poche decine
e le centinaia di g/l di nitriti. Localmente si osservano delle variazioni stagionali delle percentuali relative di ioni disciolti gene-
ralmente in favore dello ione solfato e a scapito dello ione idrogenocarbonato all’avvicinarsi della stagione fredda. In base agli
ioni individuati in soluzione si può concludere che la facies idrochimica prevalente in tutte le tre tipologie di acque studiate sia
quella bicarbonato-calcica (fig.4). In alcune acque superficiali e sotterranee, soprattutto nella stagione fredda, la variabilità chi-
mica fa sì che la facies idrochimica da bicarbonato-calcica muti in solfato-calcica.
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