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PANGEA Numero 1 Anno 2019
In questi anni non ho trovato motivi per cambiare la mia opinione circa il dovere e la responsabilità degli scienziati
di approfondire le conoscenze e renderle credibili evitando inutili drammatizzazioni e le false previsioni (tanto gra-
dite dai “media”). Con questa premessa veniamo ai nostri giorni.
Il quadro di riferimento delle fonti energetiche a fine 2018 è riportato in Tab. 1 e permette le seguenti considerazio-
ni:
1) Dopo l’ “era” del Legno (fino al secolo XIIX) e l’ “era” del Carbone (secolo XIX e metà secolo XX) siamo ancora
in piena “era” del Petrolio” ed in tale “era” (vedi Tab. 2) rimarremo ancora per almeno altri trent’anni (con
buona pace della sedicenne svedese Greta Thunberg e del suo movimento giovanile)
2) Nella produzione e nei consumi (come è avvenuto per il Legno e per il Carbone) il Petrolio non si esaurirà mai
perché nel frattempo nuove fonti energetiche lo sostituiranno (come il Carbone ha sostituito il Legno senza
che questo si esaurisse e come il Petrolio ha sostituito il carbone senza che questo si esaurisse)
3) La prossima “era” energetica sarà molto probabilmente caratterizzata del Gas naturale la cui durata (come
“era”) si può ipotizzare in circa un secolo prima di dare spazio alle Fonti Rinnovabili nel loro complesso (a me-
no di risultati tecnologici eclatanti derivanti dal Nucleare “per fusione” e dall’impiego industriale dell’Idroge-
no)
4) Il Petrolio dopo aver superato il Carbone nel 1960 in termini di produzione e consumo ha aumentato la sua
percentuale di impiego fino agli anni settanta del secolo scorso (1970 = 47%) per poi ridursi nel tempo in per-
centuale sul totale mondiale (2018 = 30% circa) senza mai diminuire il suo valore assoluto a causa dell’au-
mento globale dei consumi energetici mondiali (2018 = 3,9 miliardi di TEP). La riduzione della Percentuale sul
Totale Energetico (PTE) molto probabilmente continuerà a diminuire (ma non ad annullarsi) fino al valore del
22% (±2) nel 2030 e del 19% (±2) nel 2050 anno un cui probabilmente avverrà il sorpasso del Gas naturale sul
Carbone e dopo aver superato il Petrolio nel 2025 (inizio dell’ “era” del Gas naturale)
5) Il Carbone ha perso la leadership energetica negli anni sessanta del secolo scorso a vantaggio del Petrolio. Da
allora (41% circa) la sua percentuale sul totale energetico mondiale (PTE) è andata riducendosi fino al 25%
circa all’inizio degli anni duemila per poi riprendersi (2010 = 26% circa; 2018 = 28% circa). Ci sarà il ritorno del
Carbone? Forse no, anche se la capacità di sopravvivenza del Carbone sta negli indubbi svantaggi economici
(a prescindere dalla forte contaminazione per emissioni di CO2 in atmosfera durante il processo di combu-
stione). Nel 2030 si prevede un valore percentuale (PTE) del 29% (±2) e una riduzione nel 2050 al 26% (±2)
6) Gas Naturale: sarà con quasi certezza la fonte energetica del prossimo futuro (2050 – 2100). Nel 1960, tranne
che negli Stati Uniti e in Italia, questa fonte energetica, peraltro conosciuta da millenni (la religione di Zara-
thustra in Azerbaijan costruiva i suoi templi presso fonti di gas infiammati emessi dalle rocce) non era utilizza-
ta. Prima del 1960 l’incidenza percentuale sul totale della produzione e dei consumi energetici mondiali (PTE)
era inferiore al 10%, malgrado la produzione americana (negli Stati Uniti fin dal 1825 la città di Fredonia era
illuminata dal gas naturale di un vicino giacimento) e quella italiana (grazie all’intuito di Mattei e dei suoi col-
laboratori dell’Agip mineraria (poi ENI) nel 1946 fu messo in produzione il primo giacimento a gas della Pia-
nura Padana a Caviaga). Dagli anni sessanta la PTE (Percentuale sul Totale Energetico) è andata continuamen-
te ad aumentare (12% circa nel 1960; 13% nel 1970; 17% nel 1950; 21% nel 1990; 23% nel 2000; 25% nel
2010 e 27% del 2018) e continuerà ancora ad aumentare nei prossimi 10 – 30 anni (29% nel 2030 con tolle-
ranza del ±2%).
7) Nucleare da fissione: l’energia prodotta dall’Uranio non è mai decollata malgrado le attese iniziali. La prima
produzione elettrica commercializzata e prodotta da nucleare per usi industriali e domestici fu quella della
centrale di Shippingport in Pennsylvania nel 1958. In Italia negli stessi anni entrava in produzione la centrale
di Latina. La PTE del nucleare nel 1970 fu dell’1,8%, nel 1980 del 4,9%, nel 1990 del 5,2% e nel 2000 del 6,2%.
Nel 1986 ci fu il più grande disastro nucleare della storia di questa fonte energetica a Chernobyl in Ukraina.
Da quel momento molte iniziative di costruzione di centrali nucleari furono sospese; l’Italia con un referen-
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