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PANGEA Numero 8 Anno 2022
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ti è la datazione assoluta mediante il metodo del Carbonio 14 ( C) che può essere svolta avvalendosi di residui di
frammenti di legno o di carbone presenti nella malta ed usati come combustibile per la produzione della calce.
Questo metodo ha i seguenti limiti:
· incertezza sul fatto che ci sia sempre una relazione tra età della malta ed età del carbone combustibile;
· incertezza su tempo trascorso tra morte della pianta e suo impiego come combustibile.
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In altri casi ci si può avvalere del conteggio del C inglobato nel legante al momento della presa (Hale et al., 2003).
Una malta, infatti, fa presa ed indurisce fissando la CO 2 atmosferica. Le malte antiche contengono quindi un cam-
pione di carbonio atmosferico che può essere sottoposto a datazione. Anche in questo caso ci sono però dei limiti:
· la presenza di un aggregato di composizione carbonatica non ben separato con vari metodi proposti in lettera-
tura (Marzaioli et al., 2013; Lindroos et al., 2007) può fornire un’età maggiore;
· non devono essere presenti riprecipitazioni carbonatiche o ricristallizzazione del legante.
In genere sarebbe ottimale eseguire la datazione su un “grumo” di calce, assicurandosi che questo si sia carbonata-
to al momento della messa in opera.
Facendo comunque particolare riferimento al settore archeologico, va sottolineato che l’analisi in sezione sotti-
le petrografica al microscopio polarizzatore (PLM) costituisce un valido strumento per evidenziare le caratteristiche
del legante e dell’aggregato, oltre al loro rapporto e alla tessitura del campione.
Molti sono gli esempi che testimoniano come le indagini scientifiche correlate a ricerche storiche possano
dare informazioni basilari per la comprensione e ricostruzione della storia di un sito archeologico. Di seguito sono
illustrati alcuni casi di studio che evidenziano come le malte siano in grado di fornire notizie interessanti sulla cultu-
ra materiale che le ha prodotte e per dare risposte a quesiti particolari riguardanti interventi di restauro/
consolidamento, datazioni relative ecc.
1.1 Le malte del ponte di Augusto sulla via Flaminia a Narni
Il Ponte di Augusto, costruito nel 27 a.C. per attraversare il fiume Nera durante i lavori di ampliamento della via
consolare Flaminia, è uno dei più grandi mai eretti dai Romani ed è situato nei pressi di Narni-Terni. Attualmente è
in piedi solo un arco con un’ampiezza di 20 m con un’altezza all'intradosso di 27 m. Gli archi, i pilastri e le spalle
sono stati realizzati in opus cementicium rivestito da una muratura in conci regolari di travertino (Figura 4).
Fig. 4. Ponte di Augusto (27 a.C.) a Narni-Terni, sopra il fiume Nera.
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