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GEOMATERIALI E ANALOGHI SINTETICI
Fig. 8. Scavi archeologici della villa rustica di Pietrasanta (Lucca).
Fig. 9. Impianto pavimentale nel sito archeologico di Pietrasanta (Lucca), con la malta in superficie, ricca in cocciopesto.
In superficie l’aggregato della malta è costituito da una “graniglia marmorea” composta soprattutto da
frammenti di marmo bianco e marmo bardiglio oltre a scutulae sparse di materiale litoide di colore verde. Lo studio
microscopico ha permesso di evidenziare che la malta è a base di calce idraulicizzata dall’aggiunta di cocciopesto,
con un aggregato costituito da frammenti di marmo bianco e di marmo bardiglio di probabile provenienza versiliese
e da pietre verdi (serpentiniti della Val di Vara), oltre che da frammenti di filladi e di quarziti. Gli studi effettuati
sono stati in grado di fornirci informazioni riguardo alla provenienza delle materie prime con cui è stata realizzata la
malta: le maestranze lavoravano sfruttando i materiali locali ma sapevano avvalersi, a scopo decorativo, di risorse
litiche particolari, come la serpentinite, presenti in territori più distanti (Bartelletti et al., 2009).
1.2. Le malte di rivestimento delle colonne del Tempio di Ramesse
Lo studio di malte di rivestimento ricoprenti le colonne del Tempio di Ramesse II ad Antinoupolis/El Sheikh
'Abadah in Medio Egitto (1250 a.C. circa) (Figura 10) ha evidenziato che la quasi totalità di queste è stata realizzata
con un legante a gesso. Solo poche risultano costituite da legante carbonatico. Questo può essere giustificato dalla
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