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PANGEA Numero 3 Anno 2020
Fig. 4. Calcare grigio-bluastro di
Sant’Otiero.
3. Dal Passato al Presente: dalle cave al costruito
Petralia Sottana può essere definita un museo a cielo aperto, quasi completamente realizzata in pietra; una
finestra che collega il Passato al Presente, in cui è possibile apprezzare il gran numero di calcari fossiliferi che rap-
presentano l'antico fondale marino, un tempo presente nell'area del Mediterraneo.
Il Passato è rappresentato dalla presenza di cavatori e scalpellini, che lavorarono a Petralia Sottana già in epoca
medievale (floride attività principalmente collegate alla costruzione del Monastero di San Miceli dai monaci cister-
censi), successivamente nel XVII-XVIII secolo (si testimonia la presenza di maestranze qualificate provenienti da Tra-
pani per la costruzione del Duomo, di chiese e di palazzi), fino ad arrivare alla metà del XX secolo (grazie alla pre-
senza di famiglie di scalpellini provenienti da Palermo, tra le quali i Librizzi). Il passato, in visione più ampia, è anche
testimoniato dalla presenza di rocce una volta parte del fondale marino del Mediterraneo presente dove ora si tro-
va la Sicilia. Infatti, le Madonie rappresentano un punto di svolta per la ricostruzione dell’assetto geologico del baci-
no mediterraneo negli ultimi 200 milioni di anni. Tutte le rocce presenti nelle Madonie si sono formate sul fondo
dell'oceano e sono state successivamente deformate durante l'avvicinamento delle placche africana ed europea,
causando l'accartocciamento della crosta terrestre e dando origine alla catena appenninico-magrebina (le monta-
gne delle Madonie sono parte della catena Meghrebide).
Il Presente è rappresentato da tecnici, scienziati e accademici che hanno investito tempo e fatica nello studio e
nella promozione delle peculiarità e delle bellezze della zona; infatti, da una parte gli studi relativi alla grande varie-
tà di rocce fossilifere ben conservate e visibili nella zona, e dall’altra lo studio della loro origine ed evoluzione, furo-
no fondamentali nel 2001 per la realizzazione del GEOPARK delle Madonie. Inoltre, il contesto dinamico e proattivo
che caratterizza gli esperti del settore ha portato nel 2011 alla creazione del Percorso Geologico Urbano (Geotour)
di Petralia Sottana; un percorso interessante e affascinante, in cui si interfacciano geologia, arte e beni culturali, che
si snoda nella strada principale (Corso Paolo Agliata) e negli stretti vicoli presenti a Petralia. Seguendo il percorso
standard (o creandone uno personale) è possibile camminare sui fossili del Miocene, toccare con mano i coralli sui
portali delle case e scoprire fontane e sorgenti di contatto. Lungo il percorso è possibile ritrovare punti di interesse,
contrassegnati da borchie in ottone, nei quali osservare in loco rocce ornamentali provenienti dalle vicine monta-
gne, impiegate, ad esempio: per i marciapiedi di Corso Paolo Agliata (in cui sono chiaramente visibili fossili in calca-
ri) (Figura 5); per il Duomo di Petralia, in cui è possibile apprezzare fossili sia sulla facciata esterna che sulle colonne
monolitiche realizzate in pietra calcarea a Lumachella (Figura 6), estratta nella cava denominata “Vazu i Sant’Utie-
ru” (Figura 7); per la Chiesa di San Pietro (sul cornicione del portale è possibile ritrovare fossili di corallo, Figura 8);
per apprezzabili fontane cesellate (U Canali, Figura 9); ecc ... Per completare questo affascinante tour in pietra il
turista può visitare il locale Museo del Geopark (Museo la cui sezione geologica è dedicato al geologo Giuseppe Tor-
re, mentre quella archeologica è dedicata ad Antonio Collisani).
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