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GEOMORFOLOGIA E GEOLOGIA



































              Fig. 2. L’alluvione del Piemonte nel 1994: nei giorni 4, 5 e 6 novembre le province di Cuneo, Torino, Asti e Alessandria fu-
           rono pesantemente colpite da un violento evento alluvionale che causò l'esondazione del F. Tanaro del T. Belbo e del F. Po,
                                  causando 68 vittime, 20mila miliardi (lire) di danni e 2mila sfollati.

             L’acqua che defluisce in superficie può dar luogo ad erosione accelerata e alle inondazioni, mentre l’acqua che
         si infiltra, in zone acclivi, può provocare le frane.
             Lo studio delle piogge ai fini della valutazione della pericolosità geomorfologica non è basato sulla valutazione
         di quanto piove mediamente nell’anno in una data regione (valutazione questa utile per il bilancio idrologico di un
         bacino e per la stima delle risorse idriche), bensì si incentra sulla conoscenza di come piove nella località oggetto
         della valutazione di pericolo idrologico.
             Dai dati registrati dai pluviografi si estrapolano le piogge massime annue di durata 1, 3, 6, 12, 24 ore. Associan-
         do loro un valore della frequenza probabile o del suo reciproco, noto col nome tempo di ritorno, tali piogge vengo-
         no rappresentate mediante curve segnalatrici di probabilità pluviometrica:
                                                           n
                                                    h = a · t                                                 (2)
         dove h = altezza di pioggia in mm; t = durata della pioggia in ore; a = altezza di pioggia di durata unitaria (1 ora); n =
         parametro che varia solitamente da 0,2 a 0,6.
             Poiché l’esponente n è inferiore a 1, l’equazione (2) delinea un andamento delle piogge intense crescente con
         la durata dell’evento, ma meno che proporzionalmente. Questo comporta che l’intensità delle piogge intense (cioè
         il rapporto tra altezza e durata) diminuisce all’aumentare della durata (Figura 3).
             L’Autorità di Bacino del Po fornisce i parametri a ed n per aree quadrate di 2 km di lato su tutto il bacino del Po
         per Tr di 20, 50, 100 e 200 anni.
             A livello regionale si possono trovare dati più aggiornati e già elaborati. Ad esempio, il servizio Atlante delle
         piogge intense dell’Arpa Piemonte consente di ricavare in un qualsiasi punto del territorio regionale le linee segnala-
         trici di probabilità pluviometrica per assegnato tempo di ritorno per le durate da 10 minuti a 24 ore (Rif. WEB n. 1).
             La valutazione della pericolosità delle piogge in un dato territorio si risolve quindi nel calcolo delle curve di pro-
         babilità pluviometrica che mettono in relazione le altezze di pioggia massima con la durata dell’evento e col tempo
         di ritorno (Maione e Moisello, 1993).















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