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GEOMATICA
IL CONTRIBUTO DI COSMO-SKYMED A SUPPORTO DEL
MONITORAGGIO E DELLA GESTIONE DI DISASTRI NATU-
RALI ED ANTROPICI
2,*
1
Fabrizio Lenti , Giuseppe Francesco De Luca
1
UNICAL - Università della Calabria, fabriziolenti@libero.it
2
ASI - Agenzia Spaziale Italiana, giuseppefrancesco.deluca@asi.it
* Corresponding author
Abstract L’articolo evidenzia il contributo della missione COSMO-SkyMed nell’ambito del monitoraggio e della
gestione delle emergenze. Con l’apporto di dati telerilevati, e attraverso un controllo costante dei territori mag-
giormente soggetti a disastri naturali, è possibile applicare strategie di Disaster Risk Reduction (DRR). Tali misu-
re includono iniziative volte alla riduzione del rischio catastrofe, migliorando la resilienza delle comunità coin-
volte e mitigando l’impatto in termini di vite umane e danni economici.
Parole chiave: COSMO-SkyMed; Agenzia Spaziale Italiana; Osservazione della Terra; Satelliti; SAR; Disaster Risk
Reduction.
1. Introduzione
L’Osservazione della Terra (OT) rappresenta uno dei principali settori di applicazione dei satelliti artificiali.
Tale attività si avvale dell’utilizzo di sensori di diverso tipo (ottico, infrarosso, SAR, ecc.) per soddisfare molteplici
finalità.
Il programma COSMO-SkyMed rappresenta il maggior investimento spaziale italiano nel settore OT. È stato
finanziato congiuntamente dal MIUR e dal Ministero della Difesa e sviluppato interamente dall’industria nazio-
nale. La gestione del sistema avviene in collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e il Ministero della
Difesa Italiano.
COSMO-SkyMed grazie alle sue caratteristiche rappresenta un unicum a livello mondiale, difatti:
rappresenta il primo sistemo duale al mondo, utilizzabile sia in ambito civile (per utenti istituzionali e com-
merciali), sia in ambito militare ai fini della tutela della sicurezza nazionale; (De Luca, G. F., et.al, 2008)
garantisce la copertura globale della Terra con tempi di rivisitazione (capacità di acquisire la stessa scena)
che, in funzione della latitudine del sito, variano da pochi minuti a 12h, e tempi di risposta attualmente ri-
compresi fra le 12h e le 36h con una cronologia del sistema (pianificazione/uplink [invio a bordo] del piano
di acquisizione) con periodicità di 12h. Tuttavia, in caso di emergenze il sistema può passare ad una modalità
operativa “very urgent” con una cronologia del sistema “asincrona” (cioè quando serve) per consentire l’ac-
quisizione e il download delle immagini nel più breve tempo possibile (dalle 6h alle 18h); Inoltre il sistema è
dotato di “terminali trasportabili” che consentono l’acquisizione e il processamento dei dati in qualunque
zona della terra. In tal caso è possibile acquisire una scena ripresa nell’area di acquisizione del terminale tra-
sportabile e scaricarla sul terminale stesso, con tempi di disponibilità del dato che possono arrivare anche a
poche decine di minuti dal momento dell’acquisizione della scena al momento della disponibilità dell’imma-
gine. (De Luca, G. F., 2014)
i cinque satelliti (n.4 di 1° generazione e n.1 di 2° generazione – il n. 2 di seconda generazione entrerà in
servizio successivamente, mentre altri due di seconda generazione sono stati recentemente finanziati) sono
equipaggiati con un sensore (payload) “radar ad apertura sintetica” (SAR) in banda X. Tale sensore permette
di riprendere immagini radar della terra in condizioni di ogni tempo, sia di notte, sia di giorno. Inoltre, la
versatilità della strumentazione SAR consente di acquisire sia immagini ad alta risoluzione ma su una area a
terra (detta swath) relativamente bassa, sia immagini a risoluzione inferiore ma con maggiore swath;
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