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PANGEA Numero 5 Anno 2021
Il risultato finale è stata la costruzione di un quadro circa i punti di forza e di debolezza del sistema
UNESCO piemontese di fronte alle nuove sfide imposte dalla pandemia, da interpretarsi come primo step
per la valorizzazione del ruolo dei riconoscimenti UNESCO quali fonte di resilienza e per la definizione del-
le politiche strategiche da mettere in atto nei prossimi anni.
2. La situazione dei riconoscimenti UNESCO in Piemonte
Il Piemonte è fra le Regioni italiane che detengono il maggior numero di riconoscimenti UNESCO; in
termini territoriali si tratta di circa il 30% della superficie regionale.
E’ fondamentale sottolineare che non esistono solamente i siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mon-
diale - che senza dubbio rappresenta la designazione più conosciuta e pubblicizzata a livello mediatico -
ma sono presenti anche altre tipologie di patrimonio relative ad altrettanto significativi programmi o reti
attivati più o meno recentemente dall’UNESCO sulla base delle proprie finalità.
In totale, a livello regionale, sono 5 i siti riconosciuti nell’ambito della Lista del Patrimonio Mondiale
(Residenze Sabaude, Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe- Roero e Monferrato, Sacri Monti di Pie-
monte e Lombardia, Siti Palafitticoli Preistorici dell’Arco Alpino, Ivrea Città Industriale del XX secolo), 3 le
città incluse nel network delle Città Creative (Alba, Biella e Torino), un sito riconosciuto come UNESCO
Global Geopark (Sesia Valgrande), 3 le Riserve della Biosfera afferenti al programma MaB - Man and Bio-
sphere (Collina Po, Monviso e Ticino, Val Grande Verbano), 2 i siti riconosciuti come Patrimonio Culturale
intangibile (Alpinismo e L’arte dei muretti a secco), la città di Torino fa parte anche della rete delle Lear-
ning Cities, due istituzioni fanno parte del network delle Cattedre UNESCO (UNESCO Chair "New para-
digms and instruments for the Management of Bio-cultural Landscape" presso LINKS e Politecnico di Tori-
no e UNESCO Chair "Sustainable Development and Territory Management" presso l’Università degli Studi
di Torino). E’ inoltre attivo il Centro per l’UNESCO di Torino.
I riconoscimenti UNESCO rappresentano senza dubbio il fiore all’occhiello della tutela e valorizzazione
delle risorse regionali e possono essere considerati una vera e propria eccellenza in termini di patrimonio
culturale o naturale, ma anche del “saper fare” tradizionale.
Nell’ambito della ricerca sviluppata per Unioncamere Piemonte, i diversi riconoscimenti UNESCO pie-
montesi sono stati intesi dunque come “luoghi faro” dell’intero contesto regionale e monitorati secondo
specifici ambiti tematici in cui i essi in qualche modo si distinguono rispetto ad altri territori.
3. La metodologia di valutazione degli impatti
La metodologia utilizzata per lo studio sugli impatti della pandemia sui riconoscimenti UNESCO si è
basata sull’utilizzo di specifici indicatori, suddivisi secondo 12 categorie di impatto che sono state ritenute
nel complesso esaustive per la descrizione delle attività che competono ai riconoscimenti UNESCO stessi:
impatto mediatico;
fattori di distinzione;
proporre una nuova e migliore immagine di sé;
educazione;
orgoglio civico e qualità della vita;
cultura e creatività;
turismo “di qualità”;
programmi di rigenerazione;
strategie di coordinamento degli investimenti;
nuovi/migliori servizi;
sviluppo d’impresa;
qualità delle infrastrutture e del costruito.
Tali categorie sono mutuate da uno studio relativo all’impatto del marchio UNESCO condotto da Re-
banks Consultant Ltd per la Regione Lake District in Scozia. Lo studio, pur risalendo a una decina d’anni fa,
ha il merito di aver riassunto quanto precedentemente pubblicato sul tema e di averlo sistematizzato in
uno schema di valutazione per siti UNESCO impostato su specifici macro-ambiti. La metodologia è stata
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