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GEOMATERIALI E ANALOGHI SINTETICI

         ge nella gestione delle ceneri è quella derivante da un grado di dipendenza dalla stagionalità dei RSUI (i rifiuti cam-
         biano al variare delle stagioni), dalla collocazione geografica (i rifiuti risentono di abitudini locali) e dalle variazioni
         nel tempo delle specie merceologiche che vengono più utilizzate, e di conseguenza divengono poi origine di rifiuti.


         1.4 Trattamenti ed impieghi di BA/FA



             Le BA (Fig. 4) si estendono su un intervallo granulometrico molto ampio, dalla scala del  m alla decina di mm.
         Sono dominate da fasi amorfe ( 80 wt%) e da una restante parte minerale (carbonati, silicati, solfati), con compo-
         sizioni rappresentate da elementi maggiori quali Ca e Si (Bayuseno e Schmahl, 2010).


























                                                  Fig. 4. Ceneri pesanti (BA)


             La loro più immediata problematicità ambientale, come già accennato, è legata al “rilascio” di specie contami-
         nanti (metalli pesanti: rame, cromo, zinco, cadmio, etc… solfati e cloruri), che può essere rapportato alla loro di-
         mensione, la quale, inoltre, correla anche con una variabilità composizionale (Caviglia et al., 2019). In questa luce, il
         ricorso a strategie di vagliatura che sfruttano la dipendenza delle proprietà delle BA dalla granulometria è utile a
         massimizzare gli effetti di trattamento. In particolare, al ridursi del taglio granulometrico aumenta la tendenza al
         rilascio. Tale tendenza viene mostrata nella Figura 5, che evidenzia l’andamento della conducibilità elettrolitica nel
         tempo dei differenti tagli granulometrici di BA (da 20 mm a 0,063mm), mettendo così in luce un comportamento
         nettamente più reattivo al di sotto di 1 mm di dimensione lineare.






















           Fig.5. Misure di conducibilità elettrolitica ( S/cm) nel tempo (ore), eseguite durante test di rilascio di BA di differenti tagli
                                      granulometrici, da grossolani (20 mm) a fini (0,063mm).


         I trattamenti più ricorrenti, possono essere accorpati in due principali categorie:




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