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GEOMATERIALI E ANALOGHI SINTETICI
Fig. 6. Ceneri leggere (FA)
La gestione di tali ceneri costituisce a tutt’oggi un rilevante problema tecnico, con potenziali ricadute importanti sull’am-
biente. Molti aspetti sono ancora oggetto di studio, e metodi consolidati di trattamento sono in divenire, o confinati a specifici
casi di ceneri leggere. Un possibile approccio, è quello di ricorrere prima la dissoluzione (in alcuni casi fino al 30 %wt), generan-
do così due sistemi: una soluzione, che ricade in quanto già accennato sopra, ed un residuo, insolubile o debolmente solubile,
che può esser “assimilato” ad una BA fine.
Le strategie di valorizzazione delle FA sono da intendersi ancora largamente in sviluppo, correlate alla speciazione degli
elementi pesanti e da adattarsi alle specificità dei materiali in questione.
In questo contesto, tecniche di “pellettizzazione”, usando aggreganti di tipo cementizio, o promuovendo processi di geo-
polimerizzazione (Lam et al., 2010) e/o di attivazione via alcali (Liu et al., 2021) sono metodologie d’impiego. In particolare, con
la “pellettizzazione” si intende ridurre le superfici specifiche, aggregando le particelle, e minimizzando, di conseguenza, i feno-
meni di rilascio. Il rivestimento ulteriore dei “pellets”, per esempio con materiali cementizi, consente di realizzare una più effi-
cace barriera ai fenomeni di rilascio.
Va ricordato, inoltre, il ricorso a processi di vetrificazione (Park e Heo, 2002), con trattamenti termici di alta temperatura
con l’obiettivo di produrre vetri ceramici, in presenza eventualmente di promotori di reazione per contenere le temperature.
Tale approccio, pur efficace, incontra il limite dovuto al consumo cospicuo d’energia ed immissione, in molti casi, di CO 2
nell’ambiente.
Infine, l’adattamento di ceneri a processi di produzione del clinker per cementi (Guo et al., 2017), o d’impiego in ambito
ceramico tradizionale (Deng et al., 2018), in altri termini entro ambiti industriali caratterizzati da trasformazioni a regime di alta
temperatura, è di grande interesse, investendo contesti d’utilizzo con una rilevante capacità di accogliere materiale.
Con riferimento sia a BA sia a FA, si può applicare il concetto di “urban mining”. Nella fattispecie, le ceneri sono una tipo-
logia dei prodotti dei processi antropici a forte connotazione urbana, e portano con sé una potenzialità che dev’essere sfrutta-
ta. In particolare, si è accennato sopra a trattamenti per rendere BA/FA compatibili a definiti contesti d’impiego. Ma non dob-
biamo dimenticare che BA/FA sono portatori intrinseci di specie chimiche che hanno rilevanza tecnica ed economica (ad esem-
pio: litio, rame, zinco). Deve, pertanto, anche essere esplorata l’opportunità di considerare BA/FA alla stregua di “ore mine-
rals”, da cui estrarre elementi di interesse (Tang et al., 2017). Tale aspetto è comunque delicato, e deve essere adeguatamente
ponderato, per bilanciare il costo di “estrazione” con la “continuità della presenza” della specie cercata, alla luce delle fluttua-
zioni stagionali e di costume, che le ceneri riflettono.
2. Conclusioni
La gestione dei rifiuti in genere costituisce una delle priorità della nostra società moderna, per assicurarne uno sviluppo
sostenibile. Idealmente si pensa di andare nella direzione di una società che non produca rifiuti, perché tutto viene riciclato o
riutilizzato. Questo obiettivo, può essere avvicinato attraverso processi produttivi che consentano una completa differenziazio-
ne dei rifiuti, in modo da facilitare la definizione di strategie efficienti ed efficaci per il loro riciclo o riuso. Di fatto, esiste ad oggi
una quota (circa 39%) di rifiuti che riesce indifferenziata (AA.VV., 2020), e per cui il conferimento in discarica è di difficile soste-
nibilità nel tempo. Sotto tale luce, i termovalorizzatori offrono una soluzione, pur transitoria, alla gestione dell’indifferenziato.
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