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PANGEA Numero 1 Anno 2019

         simmetrico scansionato da un asse di simmetria passante per l’arcone d’ingresso ed è composto da tre volumi prin-
         cipali. Agli estremi della facciata monumentale è affiancata dalle testate delle due maniche di servizio con stalle e
         fienili - piano inferiore la stalla e piano superiore a fienile, come nella maggior parte delle cascine piemontesi -,
         mentre la manica principale ospita la parte patronale con stanze e cucine.
         Complessivamente la struttura della cascina non presenta un quadro di degrado eccessivamente compromesso:
         rispetto alle altre del sistema infatti, la Mandria assieme alla cascina Ortovalle risultano quelle meno compromesse
         dai segni del tempo; tuttavia attualmente è danneggiata sia a causa di una generale e quasi totale mancanza di ma-
         nutenzione, sia dall’azione nel tempo degli agenti atmosferici. Le coperture risultano complessivamente in condi-
         zioni discrete, ad esclusione della manica nord-est che ha subito un crollo; la porzione danneggiata è comunque di
         dimensioni ridotte e i danni sottostanti derivati dall’azione degli agenti atmosferici sono di entità piuttosto lievi.


         1.2. Cascina Ortovalle




         La cascina Ortovalle (allora definita Valle) comparve sulle cartografie storiche a partire dal 1745, in una carta che
         ritraeva il rilievo e stima di tutte le proprietà componenti il feudo dei Conti San Martino di Agliè. Il complesso è defi-
         nito da un unico edificio a manica semplice (fig.4), a fronte dei giardini all’italiana divisi in quattro parterres con al
         centro  un  bacino  circolare  (assetto  documentato  nella  fase  settecentesca  che  permase  sino  alla  prima  metà
         dell’Ottocento). La funzione principale fu quella adibita alla coltivazione degli ortaggi principalmente e della frutta.

         La  struttura  della  cascina Ortovalle  è collocata  su  un’altura  a  cui  è  possibile accedere  per  mezzo  di  una  strada
         attualmente sterrata e in pessime condizioni. L’edificio si presenta in un buono stato di conservazione poiché abita-
         ta: è composta da un unico corpo posto all’interno di una corte chiusa, dotata di un’ampia terrazza che si apre sulla
         campagna alladiese e circondato da un muro di cinta, caratteristica della zona rurale piemontese. Il contesto in cui
         si trova è costituito da campi agricoli coltivati (principalmente alberi da frutta e grano), oltre che ben collegata con
         la strada principale di accesso alla città di Agliè. Attualmente la cascina risulta fruibile su tutti i livelli e l’impianto
         non è a rischio crollo e non presenta un quadro fessurativo compromesso; la struttura architettonica è dotata di un
         grande fienile con copertura a capriata da pochi mesi ripristinata dagli attuali affittuari dello stabile. L’edificio non si
         presenta in una situazione di degrado critica: rispetto alle altre del sistema infatti, la cascina Ortovalle assieme al

         caso della Mandria, risultano essere le strutture meno danneggiate dai segni del tempo. Sono stati realizzati nel
         corso degli anni diversi interventi di ripristino e recupero, anche da un punto di vista dell’impiantistica: grazie al suo
         continuo utilizzo da parte di numerosi affittuari è stato comunque possibile una sua generale salvaguardia.














         1.3. Cascina Gozzano

          La cascina Gozzano (fig. 5) è composta da due fabbricati speculari (per questo motivo viene chiamata Gozzani in
          molti documenti, al plurale) ed è situata a sud-est del centro abitato di Agliè, poco distante dal parco; le cartogra-
          fie storiche catastali attribuiscono la proprietà alla famiglia Gozzano. Il complesso è caratterizzato da un’imposta-
          zione planimetrica con schema a corte (riscontrabile più raramente nel Canavese e tipico delle dimore signorili di
          maggior prestigio) e quello a doppia schiera contrapposta (residenza e accessori) più diffusa in tutta la campagna
          Canavesana: i due corpi di fabbrica di cui è costituita, si fronteggiano a distanza piuttosto ravvicinata e sono colle-
          gati tra loro attraverso un muro di cinta che contribuisce a definire un preciso ambito edilizio a corte chiusa. La sua
          posizione è differente rispetto alle altre poiché piuttosto isolata, più a nord e lontana dal centro cittadino e dal
          castello; la divisione funzionale tra i due edifici rispecchia le funzioni tipiche dell’ambito in cui sono inserite: nella
          porzione a nord si trova la funzione abitativa e di servizio ad essa, comprendente l’ambiente del signore che spicca
          per l’altezza e si volge verso est, ovvero verso i campi adibiti a coltivi.



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