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L’angolo delle tesi di Laurea
Lo scenario emerso da questa analisi è quello con le peculiarità territoriali, sociali e culturali che risulta più idoneo
alle caratteristiche del bene oggetto di studio, a discapito di un panorama con caratteri che non risponde a pieno
alle necessità dello stesso.
Le suggestioni individuate riguardano principalmente l’inserimento di attività culturali, ricettive, attività per la for-
mazione di centri sperimentali di agricoltura, agricoltura biodinamica, biologica e allevamento. Le attività culturali
hanno molta importanza perché consentono di valorizzare il carattere di memoria ed incentivano la conoscenza
delle fasi storiche che hanno caratterizzato il bene sin dalla sua edificazione. Il potenziamento relativo alle attività
ricettive è necessario per poter attrarre e accogliere i turisti che dal centro urbano e dal Castello – il cui bacino di
utenza dei visitatori è di 20.000 l’anno, con un brand destinato a salire - rivolgono l’attenzione verso il sistema del-
le cascine. Dal quadro conoscitivo emerso risulta fondamentale che l’obbiettivo debba essere unico: agricolo-
ricettivo, sviluppato all’interno di ogni manufatto relativo alle proprie priorità.
Collocazione delle possibili nuove funzioni:
Lavanderia: centro ricettivo, accoglienza, percorsi escursionistici, grazie alla sua posizione direttamente collega-
ta al sistema del Parco con lo scopo di fungere da filtro tra le attività del castello - parco e le altre cascine;
Mandria: centro di sperimentazione agricola e maneggio;
Ortovalle: recupero della sua funzione iniziale, ovvero centro sperimentale/didattico per la coltivazione a ortag-
gi e verdure;
Gozzano: centro di produzione agricola e centro culturale legata al circuito dei luoghi gozziniani; sarà infatti
possibile sfruttare la possibilità di una doppia funzione per il fatto che è composta da due corpi architettonici.
6. Conclusioni
Scopo della ricerca è stata quella di dare priorità di azioni, dovendo agire in relazione non solo ai singoli manu-
fatti di interesse culturale, - la maggior parte in stato di abbandono e/o caratterizzati da una distruzione parziale o
integrale - ma soprattutto ad evitare la disconnessione dell’intero sistema, spezzandone la rete costituita da legami
di relazione e interconnessione reciproca, oltre alla volontà quanto più possibile di ripristino delle funzioni e delle
proprie peculiarità per cui vennero progettate. È stata così creata una sinergia tra diverse discipline applicate allo
studio approfondito, dallo studio di fattibilità strategica, al restauro, oltre alle suggestioni di ipotesi di valorizzazio-
ne, con la volontà di dare voce a un patrimonio diffuso che necessita quanto prima di azioni tempestive. Tale incro-
cio di tecniche, nella pratica reale non canonico e con contenuti di avanzamento disciplinare per quanto riguarda la
loro applicabilità, ha permesso di dare suggestioni di possibili nuove funzioni atte ad agire sulle caratteristiche del
territorio, rafforzando quei legami di valenza storico-culturale perduti. Lo studio si è posto come obbiettivo princi-
pale la sensibilizzazione degli esperti della Soprintendenza alle diverse problematiche presentate e a proporre
eventuali tecniche di indagini sul territorio. Ulteriori sviluppi dello studio potrebbero riguardare l’analisi approfon-
dita del contesto in esame al fine di perfezionare e produrre avanzamenti dal punto di vista del progetto di restauro
e contestualmente perfezionare le valutazioni di fattibilità economica.
Finanziamenti: Questa ricerca non ha ricevuto finanziamenti esterni.
Ringraziamenti: Questo studio (frutto del lavoro di tesi di specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio discussa
presso il Politecnico di Torino a maggio 2019) rappresenta l’esito di una collaborazione tra la disciplina di valutazione strategica
- si ringrazia la professoressa Marta Bottero, la professoressa Cristina Coscia per il materiale fornito dell’atelier di restauro per
la valorizzazione del patrimonio (curato dalla prof.ssa Cristina Coscia e dall’Arch. Lisa Accurti, anno 2014/2015) - e quella di
restauro grazie alla professoressa Monica Naretto per lo studio sullo stato di conservazione dei manufatti e le ipotesi di futura
valorizzazione.
Si ringraziano inoltre i responsabili della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Città metropolitana di Torino,
in particolar modo la disponibilità e l’aiuto indispensabile del dott. Giuseppe Butera, responsabile del Castello di Agliè e il di-
rettore del Castello, Alessandra Guerrini, per la concessione ad approfondire questa ricerca.
Conflitto di interesse: L’autore non dichiara alcun conflitto di interessi.
Bibliografia
Antoniono R., 1996. Il castello d’Agliè: una residenza aulica e un territorio, tesi di laurea, Politecnico di Torino, II Fa-
coltà di architettura rel. Vera Comoli Mandracci, Vittorio Defabiani.
Bottero M., Mondini G., 2009. Valutazione e sostenibilità: piani, programmi, progetti, Celid, Torino.
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