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PANGEA Numero 8 Anno 2022

             Sintetizzando in modo estremo, i colori possono essere suddivisi nelle due grandi categorie “freddi” e “caldi”,
         con una separazione netta per il bianco e per il nero rispetto a tutti gli altri colori. Questi i significati principali tradi-
         zionalmente attribuiti ad ognuno di essi:
           il rosso, colore caldo, simboleggia vitalità, aggressività, forza
           l’arancio è un colore caldo, con analoghe valenze psicologiche del rosso, ma maggiore carica emotiva
           il giallo, colore caldo, richiama anch’esso valori positivi
           il marrone, colore caldo, è il colore della terra; evoca quiete, serenità
           il verde, al limite tra colori caldi e freddi, ricorda la natura, infonde equilibrio, agio e calma
           il blu, colore freddo, è considerato una tonalità riflessiva, calmante
           il viola è ritenuto più o meno attivo o passivo a seconda del suo contenuto di rosso o di blu
           il bianco, infine, esprime luminosità, gaiezza, innocenza mentre il nero simboleggia serietà, povertà e potere.


              Anche nel mondo lapideo il senso globale delle implicazioni psicologiche legate al colore permane, anche se
         non è possibile affermare che, nella loro applicazione, i lapidei rispettano rigorosamente il messaggio psicologico
         dei colori. Gli operatori del settore sanno bene quanto la scelta di un lapideo  - architetti e designer smentiscano se
         possono -    sia anzitutto dettata dal suo colore; e, infatti, prima ancora che della sua idoneità a una certa destina-
         zione d’uso, di una pietra viene valutato soprattutto il colore. Beninteso, insieme al prezzo.
             I decisori finali della scelta di un materiale lapideo, anche se non sono in grado di definirne l’esatta natura, o
         categoria, fanno sempre riferimento a "gialli", "beige", "grigi", "neri", intendendo con questi termini la dominante
         cromatica posseduta dal materiale (Figure 7, 8). Questo fatto, oltre a confermare quanto finora sottolineato in te-
         ma di colore, evidenzia come, istintivamente, si attribuisca un peso incomparabilmente maggiore ad uno solamente
         tra i vari elementi che concorrono a definire la qualità di un lapideo. Se, da un lato, questo è comprensibile, poiché
         l’immediatezza visiva è data proprio dal colore, dall’altro non si possono tacere le incognite legate al fatto che i cri-
         teri per scegliere un lapideo devono essere molti di più (le proprietà tecniche, l’idoneità a un determinato impiego,
         la disponibilità commerciale, la continuità della fornitura ecc.), ognuno dei quali in grado di sovvertire una decisio-
         ne presa solamente su basi cromatiche.
             Il giallo, il verde, o il blu, non hanno necessariamente né la stessa origine, né lo stesso significato, né analoghe
         caratteristiche, se presenti in un marmo, in un granito o in una pietra; soprattutto, non determinano un ugual valo-
         re economico per categorie diverse di prodotti, dato che una stessa tonalità può conferire pregio (e prezzo) ad un

         materiale e non ad un altro.
             Chi sceglie di utilizzare un lapideo piuttosto che un altro dovrebbe in ogni caso sapere che a determinati colori
         corrispondono determinate caratteristiche la cui influenza sul comportamento in opera del materiale va ben oltre il
         pur fortissimo impatto che il colore, di per sé, genera alla vista.





































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