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BENI CULTURALI
Fig. 9. la caratteristica colorazione blu iridescente dei cristalli di labradorite in una lastra lucida di Labradorite del Madaga-
scar. Questo effetto cambia continuamente da punto a punto se l’osservatore si sposta anche solo di pochi millimetri,
sparendo in alcuni cristalli e attivandosi in altri
Vedremo in seguito come si possono riscontrare anche altri effetti fisici del tutto particolari, a carico di alcuni
minerali.
Genericamente parlando, vengono chiamati minerali idiocromatici quelli che si presentano sempre dello stes-
so colore, allocromatici quelli che possono presentarsi con diversi colori. Chimicamente, gli elementi importanti in
grado di conferire colori particolari sono il Magnesio, il Ferro, il Nichelio, il Cobalto, il Rame, il Titanio, il Vanadio, il
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Cromo, il Manganese .
Una notevole importanza nella colorazione ha, in un minerale, la presenza di uno stesso elemento chimico con
diverse valenze; il Ferro, ad esempio, può presentarsi come Ferro ferroso (bivalente, FeO) o Ferro ferrico
(trivalente, Fe 2O 3), e la varietà di colorazioni impartita alla roccia è strettamente correlata al rapporto tra i due:
toni gialli/giallastri/ocra/arancio quando prevalgono nettamente i minerali contenenti Ferro ferrico [FeO:Fe 2O 3 =
1:10 1:5] marronastri/porpora quando il Ferro ferrico prevale moderatamente sul Ferro ferroso [FeO:Fe 2O 3 =
1:5 1:1,5], verdastri/verdi in caso di rapporto oscillante intorno all’1:1, bluastri/nerastri/nero profondo quando
prevalgono nettamente i minerali contenenti Ferro ferroso [FeO:Fe 2O 3 = 2:1 10:1].
La Tabella I illustra la relazione esistente tra i principali minerali e il colore dominante nelle rocce, qui riportate
come macro-categorie di materiali lapidei.
In essa, la sigla F (= fondamentale) sta a significare che quel minerale è essenziale per la composizione di quella
roccia, mentre la sigla A (= accessorio) indica che la sua presenza non è essenziale, ma è - appunto - accessoria. In
altri termini: un minerale è fondamentale se la sua presenza è necessaria per far nascere una roccia, nonché per
classificarla. Ne sono esempi la calcite per un calcare, o un marmo, oppure il feldspato per un granito. E’ invece ac-
cessorio se la sua assenza, o scarsezza, non rivestono importanza per la genesi della roccia; tutt’al più, determinano
una qualche specificazione nel nome scientifico. Ad esempio: un marmo a muscovite o un marmo a epidoto sono
costituiti essenzialmente da calcite (minerale fondamentale) con un poco di muscovite in un caso, e di epidoto
nell’altro, come minerali accessori. I minerali accessori hanno tuttavia un’enorme importanza da un punto di vista
commerciale poiché spesso connotano l’aspetto, il colore, le venature e il “pattern” di un lapideo. Nel caso degli
esempi di cui sopra, la muscovite può formare venature giallo-dorate-beige (Figura 10), l’epidoto verdi.
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In questo caso la produzione del colore è connessa con l’assorbimento di una parte dell’energia raggiante della luce ad opera di elettroni
negli atomi di questi elementi.
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