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BENI CULTURALI

fossili (es: Rouge Languedoc, Repen) o, ancora, in un’aggregazione di straterelli, lamine e porzioni dove la tonalità
può cambiare repentinamente (es Libeccio, Arabescato Orobico) (Figure 12, 13).

Fig. 12-13. Lastre lucidate di marmo Arabescato Orobico (BG), a sinistra, e marmo Moca Cream Relvinha (Portogallo), a de-
stra. A parità di minerale costituente - la calcite - i due materiali hanno colore, ed aspetto, profondamente diversi

In tutti questi materiali il 99,5% dei componenti è rappresentato dalla calcite ma, come è noto, il Bianco P e il
Thassos sono bianchissimi, il Solnhofen è beige, il Repen è grigiastro, il Perlino è bianco o rosa, il Languedoc è rosso,
il Blue Star è azzurro, il Monica è rosa, Libeccio e Arabescato orobico sono policromatici.
Un minerale, dieci colori, quindi. Due sono le ragioni fondamentali di questo fatto:
 una prima ragione, di tipo essenzialmente chimico, è che alcuni minerali, tra cui la calcite, hanno la proprietà di
“ospitare” altre sostanze dentro il proprio reticolo cristallino: si tratta di impurezze, di ossidi, di idrossidi, di par-
ticelle, di vicarianze cationiche, di finissime inclusioni di qualche altro minerale, le quali modificano la colorazio-
ne primaria del minerale ospite, arrivando a conferirgli una tonalità anche molto distante da quella con cui, più
comunemente, esso si presenta. E’ una fenomenologia che merita di essere sottolineata poiché la presenza
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anche infinitesima di certe sostanze all’interno di altre determina delle colorazioni molto forti ed è all’origine
dello slittamento di colore mostrato da tantissimi materiali alla scala del deposito, della lastra, della marmetta
(Figure 14, 15, 16).

Fig. 14. Brusco slittamento cromatico, dal rosso al rosa tenue, in un blocco grezzo di marmo Rosso Verona per un au-
mento apparentemente insignificante di contenuto in Ferro. Queste variazioni hanno delle ripercussioni particolarmente
importanti da un punto di vista commerciale ed economico

4 Siamo nell’ordine delle parti per milione, ppm.

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