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PANGEA Numero 8 Anno 2022






















             Fig. 15-16. Il marmo Portoro (SP) deve la colorazione delle sue venature giallo-dorate (sinistra) a scarsissime quantità di
              minerali del gruppo della limonite. Infinitesime variazioni nel contenuto di questo minerale fanno slittare il colore della
             venatura al grigio (destra), determinando un interesse estetico e un valore commerciale incomparabilmente inferiori. Con
                          la venatura grigia al materiale viene attribuito tutt’altro nome commerciale, Portargento
         Il feldspato potassico, costituente fondamentale di numerosissimi graniti, è un altro buon esempio, potendo acco-
            gliere all’interno della sua struttura cationi di Manganese, di Ferro, di Cromo, di Vanadio e di altri elementi in
            grado di impartire al granito colori molto intensi. Molti graniti “colorati” non mostrano una composizione chi-
            mica significativamente differente da quella di un ordinario granito grigio, dove i minerali principali hanno il
            loro colore abituale, ma se ne distinguono profondamente per tutto il resto (es: giacimenti molto più rari, valo-
            re     commerciale,     possibilità   di     inserimento     in    determinati     ambienti     ecc.).
                                                     +++
                                              ++
            Piccolissime quantità di Ferro (sia Fe , sia Fe ), Manganese, Cromo o altri elementi, inclusi nella struttura di
            minerali che, solitamente, non ne contengono, ma che possono ospitarli, sono quindi sufficienti ad impartire
            agli stessi, normalmente incolori o non colorati, colorazioni molto intense che poi diventano il connotato cro-
            matico principale della roccia.
           una seconda ragione che spiega il policromatismo di alcuni minerali è di tipo fisico; alcuni di essi infatti, se
            sottoposti a intensi stress meccanici (le imponenti forze e deformazioni subite dalle rocce nel corso della loro

            storia geologica) reagiscono deformando, distorcendo, o alterando il proprio reticolo cristallino (Figura 17), ed
            attivando complesse reazioni di interazione con la luce il cui risultato finale è l’aspetto anormalmente colorato.



















            Fig. 17. Rappresentazione schematica delle distorsioni, deformazioni ed alterazioni Nella struttura del retico-
            lo cristallino dei minerali (da Hobbs & Alii, 1975, modificato):

                                                   I: vacanze e distorsioni causate da stress di taglio (shear stress);



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