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BENI CULTURALI
Fig. 10. Tenue venatura dorata-beige in un marmo Calacatta. L’origine di questo colore risiede nella presenza di un solo
minerale, la muscovite
La doppia sigla F-A indica che quel minerale è fondamentale o accessorio a seconda della roccia in cui si trova;
ad esempio, la dolomite, nella colonna dei marmi cristallini è fondamentale in un marmo dolomitico ma è accesso-
ria in un marmo solo minimamente dolomitico. Parimenti gli anfiboli, nella colonna dei graniti (uniformi, orientati e
venati) sono fondamentali in una anfibolite, ma sono accessori in molte rocce metamorfiche (commercialmente dei
graniti).
In Tabella 1 ci sono poi alcune caselle che recano la scritta inesistenti; le categorie di materiali cui esse si riferi-
scono sono sostanzialmente assenti nel panorama merceologico. Ne sono esempi i travertini azzurri, o verdi, la ar-
desie gialle, o i calcari blu.
Infine, molti nomi di minerali sono ripetuti in più caselle; questo non deve stupire poiché certi minerali sono
possibili in più rocce e, quindi, sono rinvenibili in questa o quella categoria di materiali.
In natura le condizioni per la formazione e la stabilità dei minerali sono grandemente variabili. Ogni minerale è
contraddistinto da una sua composizione chimica e può esistere all’interno di un certo range di temperatura e pres-
sione, il quale può essere molto ampio, ma anche particolarmente ristretto. Cosa significa questo? Significa che,
avendo i vari lapidei condizioni di genesi differenti, non sempre è possibile rinvenire un certo minerale in una certa
categoria. Alcuni minerali hanno genesi esclusivamente magmatica intrusiva, e quindi possono esistere solo nei gra-
niti; altri invece sono di genesi esclusivamente metamorfica, e allora li troveremo solo nei marmi cristallini o nelle
rocce metamorfiche (graniti in senso commerciale). Nelle rocce sedimentarie, in teoria, potremmo trovare ogni tipo
di minerale ma, nella pratica, quelli presenti non sono poi così numerosi. Ne consegue, riferendosi ancora alla Ta-
bella 1, che alcuni minerali non sono possibili in certi materiali e, quando un colore è legato a detti minerali, eviden-
temente questi materiali non possono avere determinati colori.
Esaminiamo alcuni esempi concreti: prendiamo il caso della sodalite, un raro minerale di colore blu. La sodalite
può esistere solo se si forma da un magma e in altre rarissime circostanze, ma non può essere un componente di
rocce sedimentarie o metamorfiche. Ne scaturisce che la sodalite, e le tonalità blu cui essa dà origine, si possono
avere solo nei graniti (commerciali). Un materiale il cui aspetto sia quello di un Crema Marfil o di un Moca Creme (a
titolo di esempio), calcari micritici fossiliferi, non possono esistere di colore blu (a meno di non colorarli artificial-
mente).
Consideriamo un altro minerale: la leucite, di colore bianco-grigiastro. Questo minerale è tipico di specifiche
rocce magmatiche (vulcaniche, alcaline potassiche o ultra-potassiche); come tale, non potrà mai essere rinvenuto in
un marmo cristallino, o in un travertino, o in un’ardesia, poiché in nessuno di questi materiali si verificano le condi-
zioni che rendono possibile la sua presenza. Ove piacesse la colorazione che questo minerale può impartire, non la
potremo quindi ritrovare in questi materiali; potremo magari avere una colorazione analoga (bianco-grigiastro), ma
sicuramente dovuta ad altri minerali.
Il minerale biotite è molto comune; di color marrone scuro-nero, con una lucentezza tutta particolare, può
teoricamente essere rinvenuto in tutte e tre le macro-categorie di lapidei. All’atto pratico, però, trovarlo nelle rocce
sedimentarie è abbastanza difficile; questo non significa che, ad esempio, le arenarie (una roccia sedimentaria) non
possano essere nere o marrone scuro, poiché questo è reso possibile da altri minerali; tuttavia, esse non potranno
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