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PANGEA Numero 8 Anno 2022
della resa delle colture, sulla difesa dalle malattie e la lotta agli insetti dannosi anziché sulla loro gestione e conteni-
mento, tende ad escludere gli aspetti ecologici dell’agricoltura, che è forse l’espressione più profonda dell’interazio-
ne tra essere umano e ambiente.
1.1 L’agroecologia come approccio alla sostenibilità rurale
Il rapporto FAO Food Wastage Footprint del 2013 mette in dubbio la reale necessità di produrre una maggior
quantità di cibo: stando ai dati riportati vengono attualmente prodotte più calorie di quelle necessarie a nutrire
adeguatamente ogni essere umano. Queste calorie però risultano distribuite irregolarmente a livello geografico e
per indirizzo d’uso, infatti solo metà sono lasciate al consumo umano, mentre il resto è destinato all’alimentazione
animale e alla produzione di biocarburanti. Un terzo stimato della produzione è inoltre perso per deterioramento
ed altri problemi lungo la catena distributiva o sprecato nell’ambiente domestico al termine della filiera. Risulta che
la necessità percepita di produrre più cibo è dovuta non tanto all’aumento demografico ma all’unico stile alimenta-
re e di consumo considerato.
Secondo un’ottica agroecologica sistemi agroalimentari veramente sostenibili valuterebbero di più la salute
ambientale rispetto la produttività di una particolare coltura o stagione; non verrebbe modificato lo spazio per an-
dare in contro ai bisogni di colture e animali ma verrebbe adeguato il potenziale biologico e genetico delle specie
allevate alle condizioni ecologiche locali. L’agricoltura baserebbe le sue pratiche nella gestione ciclica delle risorse,
abbassando il più possibile l’apporto di input esterni come fertilizzanti di sintesi, fitosanitari e macchinari, lavoran-
do per ristabilire le interazioni ecologiche in campo anziché semplificarle.
Con agroecologia si intende lo studio dell’ecologia dei sistemi agroalimentari ed è un approccio che ha l’o-
biettivo di aumentare il grado di sostenibilità dei sistemi di produzione-lavorazione-distribuzione-consumo di ali-
menti, bilanciando la sfera ecologica, la fattibilità economica delle azioni e il grado di giustizia sociale che queste
permettono di raggiungere. Si tratta di un metodo di analisi che integra conoscenze scientifiche in ambito agrono-
mico ed ecologico all’analisi del contesto sociopolitico ed economico in cui è inserito il sistema analizzato, con l’o-
biettivo di sostenere una transizione da modelli di sviluppo convenzionali ad alternative più sostenibili.
L’azienda rappresenta la prima e più piccola unità d’analisi per la transizione agroecologica e, una volta ottenu-
to l’aumento dell’efficienza produttiva attraverso la sostituzione dei modelli convenzionali e l’introduzione di prati-
che e input alternativi, si aumenta la scala territoriale di riferimento per procedere con il livello successivo. Ai livelli
della transizione agroecologica vengono integrati i tre aspetti fondamentali della ricerca-azione agroecologica, com-
patibili con le tre dimensioni della sostenibilità dichiarate dall’EEA - ecologica, sociale ed economica - ovvero la ri-
cerca in campo ecologico, la promozione di reti agricole collaborative e l’impulso al cambiamento sociale (Tabella 1)
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