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AGRICOLTURA E TERRITORIO
specie arboree ed arbustive di riferimento a seconda della fascia altimetrica, della disponibilità idrica e della voca-
zione ecologica del sito in cui operare. Tra le maggiori specie ad alto fusto segnalate per le aree planiziali vi sono
querce, farnie, tigli campestri, olmi e ciliegi selvatici, mentre nella fascia collinare e pedemontana sono proposte
specie maggiormente xerofile quali la roverella, il rovere, il carpino nero, l’orniello ed il frassino maggiore. Tra gli
arbusti sono stati selezionate specie mellifere – talvolta a scapito della facilità di gestione colturale a causa delle
spine – come il biancospino e il prugnolo, ma anche sambuco nero, corniolo, noccioli, fusaggini e frangole. Alcune
specie secondarie eventualmente proposte con finalità di produzione di biomassa sono il carpino bianco, carpino
nero, acero campestre, frassino meridionale ed il platano. La progettazione vera e propria dei rimboschimenti viene
effettuata in collaborazione attiva con le aziende ospitanti per costruire impianti che rispondano alle esigenze, ri-
sorse ed obiettivi aziendali.
Il progetto esprime la volontà di creare nuovi settori che facciano attività d’impresa rispondendo a bisogni
reali e creino lavoro remunerato senza un movente estrattivo o produttivo, ma mossi da moventi etici. Boscaja con-
sidera la responsabilità sociale integrata all’azione d’impresa e non come una dimensione aggiuntiva poiché sareb-
be auspicabile che ogni attività cercasse di avere più impatti positivi possibili sul territorio e la società. Il tentativo è
quello di concretizzare la dimensione territoriale della responsabilità sociale, pensata in ottica di relazione che da
un lato vede aziende restituire parte dei territori, rinunciando in parte alla produttività totale, dall’altro attività in-
quinanti, enti pubblici e privati cittadini che riconoscono la necessità di compensare il proprio impatto in un’ottica
territoriale di cooperazione ed erogano annualmente i fondi necessari alla messa a dimora e mantenimento dei
boschi. La compensazione ambientale non risulta qui un atto formale ma prevede l’interiorizzazione dei concetti di
responsabilità sociale e ambientale condivisi attraverso l’adesione volontaria al progetto.
Attualmente Boscaja si trova nella fase pilota di durata biennale, necessaria a definire la fattibilità e l’attuabili-
tà del progetto lungo tutto il periodo proposto, fase che terminerà nell’inverno 2023. La proposta di rimboschi-
mento è aperta ad aziende di diverso orientamento produttivo anche se la ricettività maggiore si riscontra tra le
aziende in regime biologico, attraverso l’adesione e la promozione effettuata da A.Ve.Pro.Bi (Associazione Veneta
dei Produttori Biologici e Biodinamici).
Dagli impatti attesi è possibile cogliere il valore agroecologico del progetto: oltre gli impatti ambientali dati dai
rimboschimenti, l’obiettivo del progetto è quello di promuovere la diffusione di una cultura della tutela del territo-
rio e diffondere una concezione di agricoltura come cura della terra e non come sola attività produttiva. Il comitato
di coordinamento vuole facilitare l’incontro tra settori economici diversi, ad oggi lontani, aggregando sul fine comu-
ne della tutela ambientale e fornendo supporto alla sostenibilità delle aziende aderenti. Il progetto vuole contrasta-
re la scomparsa delle micro e piccole aziende agricole a fronte di fenomeni di aggregazione e di concentrazione ver-
so grandi appezzamenti latifondiari e per ottenere questo propone lo sviluppo di nuove attività economiche con-
nesse alla presenza del bosco, che integrino nuovi indotti alle aziende e che aggreghino le comunità attorno ai nuo-
vi boschi: da attività produttive secondarie a servizi didattici, al turismo rurale sostenibile ad attività sociali.
La sfida vera e propria del progetto consiste nel trovare la forma di integrare soggetti diversi ed evitare l’esclu-
sione delle piccole realtà che non possono permettersi di convertire a bosco parte dei propri terreni, promuovendo
una coscienza ecosistemica nella presa di decisioni aziendali a fronte di quella concentrata sul sacrificio della pro-
duttività.
2.2. Boscaja a promozione dei sistemi forestali agroecologici nel veronese
Boscaja è un progetto che mira ad aumentare il grado di autogestione delle aziende agricole, attraverso la di-
versificazione produttiva e la messa in atto delle azioni in ottica di rete territoriale. Propone alle imprese interessate
di adottare regimi produttivi misti che combinino i prodotti forestali con prodotti secondari derivanti da attività co-
me la frutticoltura, le produzioni foraggere, orticole, l’apicoltura o l’allevamento, compiendo così una scelta verso
la sussistenza anziché verso l’agricoltura orientata al mercato. Per consolidare il legame e mettere in rete i soggetti
partecipanti è previsto l’avviamento e la coordinazione di incontri periodici di scambio d’esperienze, in modo che i
boschi non divengano iniziative isolate e venga favorita la nascita, anche autonoma, di sinergie e relazioni di coope-
razione tra agricoltori aderenti. Per garantire la continuità del progetto sono previste azioni che mettano in relazio-
ne i boschi con la comunità locale, attraverso attività didattiche, culturali e ricreative per informare, sensibilizzare e
favorire la comprensione dell’etica del progetto ed in questo modo promuoverne il riconoscimento ed il sostegno.
L’obiettivo finale è quello di costruire un ambiente diffuso – la “rete dei boschi agricoli” - gestiti e monitorati dal
coordinamento autonomo delle aree boscate.
Il progetto presenta un’opportunità importante per analizzare e raccogliere conoscenze rispetto le possibili
performance dei sistemi agroforestali nel contesto fisico e socio economico veronese, per indagare la diversità in-
traspecifica delle specie di interesse agroforestale e sviluppare germoplasma incrementato e adattato alle condizio-
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