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ENERGIA E AMBIENTE

             C'è una distribuzione omogenea per quanto riguarda il settore di intervento. Tutti i 47 progetti prevedono di
         intervenire nel settore residenziale. 40 progetti, invece, hanno programmato di intervenire anche nell'edilizia non
         residenziale, come le scuole, il settore dei trasporti, l’illuminazione stradale.
              Le misure di sostenibilità dei progetti sviluppati nell'ambito del programma quadro finanziato dall'UE possono
         essere  classificate  in  4  azioni  principali.  La  prima  azione  riguarda  l'efficienza  energetica  degli  edifici.  Tali  azio-
         ni riguardano il potenziamento delle qualità termoigrometriche dell'involucro degli edifici con l'obiettivo di ridurre il
         fabbisogno energetico. L’azione "Integrazione dei sistemi energetici" include tutte le misure relative ai sistemi ener-
         getici, generazione di energia, FER e accumulo di energia. I sistemi ICT costituiscono la terza azione. Mentre il setto-
         re  dei  trasporti  e  della  mobilità  costituisce  il  quarto  gruppo  di  azioni.  La  maggior  parte  delle  azioni  rientra  in
         “Integrazione del sistema energetico” (34%) ed “Efficienza energetica negli edifici” (31%). Segue l'ICT con (22%) e il
         settore dei trasporti (13%).
             Come previsto, la misura più comunemente nel settore dell'efficienza degli edifici è il miglioramento delle pre-
         stazioni dell'involucro (50,72%). Le soluzioni previste più frequentemente sono l'isolamento esterno delle pareti e
         la sostituzione dei serramenti. A seguire l'implementazione delle FER integrate nell'edificio (20,28%) e l'installazio-
         ne di sistemi HVAC e un'illuminazione efficiente (21,73%).
                Il teleriscaldamento e teleraffrescamento rappresentano le soluzioni più utilizzate per la fornitura di energia
         termica. è la soluzione più utilizzata per la fornitura di energia termica. L'uso intensivo del fotovoltaico è stato utiliz-
         zato in progetti per la generazione di elettricità. Il dato non sorprende poiché è la tecnologia più diffusa nel mercato
         delle FER. Interessante la presenza di numerosi progetti che recuperano calore dalla combustione dei rifiuti solidi
         urbani. Sistemi di cogenerazione di diversa potenza e alimentati da diversi combustibili sono stati presi in conside-
         razione in diversi progetti. L'utilizzo della biomassa per la generazione di energia termica è stato considerato princi-
         palmente  da  piccole  comunità  situate  in  contesti  in  cui  queste  fonti  sono  abbondantemente  disponibili
         (come Montieri in Italia, Cernier in Svizzera).
                Un  sistema  energetico  basato sulla  Smart Grid  è  l'infrastruttura  più  spesso  implementata  nei  progetti. La
         Smart Grid, grazie al reciproco scambio di informazioni, consente di gestire e monitorare la distribuzione di energia
         elettrica da tutte le fonti di produzione e soddisfare le diverse esigenze elettriche di utenti, produttori e consumato-
         ri collegati, in modo più efficiente, razionale e sicuro. Segue il Building Energy Management System (BEMS) che per-
         mette  di  gestire  un  edificio  in  tempo  reale  monitorando  la  qualità  dei  servizi  forniti  dagli  impianti
         (condizionamento, ventilazione, acqua, illuminazione, antincendio, telecomunicazioni, ecc.). La piattaforma dati a
         scala urbana rappresenta un'infrastruttura fondamentale per la condivisione delle informazioni e la gestione dei
         sistemi complessi.
             Per quanto riguarda il settore della mobilità, maggiore attenzione è stata data alle misure che prevedono mez-
         zi di trasporto innovativi e sostenibili per il car sharing. Diversamente, poca è data alla mobilità dolce.

         4. Quartiere Arquata – Torino

             All’interno del programma di ricerca SCIS è stato sviluppato il progetto di riqualificazione del distretto Arqua-
         ta localizzato nel centro della città di Torino. Il quartiere, costruito all'inizio del 20° secolo, ha rappresentato uno dei
         migliori esempi dell’architettura liberty in città, ma tra il 1960 e il 1995 ha subito una graduale situazione di degra-
         dato (Bellosio et al., 2011).
             Il progetto che ha coinvolto il quartiere ha il nome di POLYCITY. Il progetto è iniziato nel 2005 e ha coinvolto
         diversi distretti in Europa, compreso il distretto Arquata. In particolare, il caso torinese ha visto la collaborazione
         con gli enti locali e regionali, le società di approvvigionamento energetico e istituti di ricerca che ha reso possibile il
         raggiungimento dell'efficienza energetica dal lato degli edifici, integrando le fonti energetiche rinnovabili e gesten-
         do domanda e offerta. Il progetto prende in considerazione diversi aspetti legati al miglioramento dell'efficienza
         energetica degli edifici, alla realizzazione e riabilitazione del teleriscaldamento esistente e all'installazione di un im-
         pianto fotovoltaico.
             La riqualificazione del patrimonio edilizio del quartiere Arquata è stata fortemente influenzata dal suo valore
         storico e architettonico che non ha consentito di agire sugli edifici in modo del tutto efficiente. Le principali ri-
         strutturazioni  riguardano  la  sostituzione  degli  infissi  e  la  coibentazione  dei  tetti.  A  livello  distrettuale,
         un teleriscaldamento locale a gas naturale è stato installato dal 2005. La rete è stata progettata per fornire calore e
         acqua calda alle abitazioni e per migliorare la qualità della vita sostituendo piccole caldaie elettriche inefficienti e il
         consumo di combustibili fossili. La domanda di raffrescamento è stata garantita dall'installazione di un refrigeratore
         di quartiere alimentato dal sistema di trigenerazione (lo stesso che fornisce calore ed elettricità). Il progetto ha
         coinvolto anche l'installazione di impianti fotovoltaici su facciate e tetto di alcuni edifici, a seconda della tipolo-
         gia. Infine, al fine di trovare il modo più efficiente per fornire energia elettrica e riscaldamento utilizzando le diverse
         fonti energetiche disponibili in loco, è stato predisposto un sistema di gestione energetica comune, denominato I-


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